I leader dell'UE sostengono il rilancio dell'agenda di Lisbona da parte della Commissione
A conclusione del vertice tenutosi a Bruxelles il 23 e il 24 marzo, il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di concentrarsi su quattro ambiti prioritari in materia di competitività da qui al 2007. Il Presidente della Commissione José Manuel Barroso ha accolto con favore il risultato del vertice e ha dichiarato che l'agenda di Lisbona rinnovata per la crescita e l'occupazione è ormai messa a punto e funzionante. "Occorre ora rivolgere particolare attenzione alla sua attuazione" ha aggiunto. I capi di Stato e di governo hanno convenuto sul fatto che, nei prossimi 18 mesi, l'UE deve concentrarsi sugli investimenti nel settore della conoscenza e dell'innovazione, sbloccare il potenziale delle imprese, in particolare delle PMI, aumentare le opportunità di occupazione e creare una crescita stabile sotto il profilo ambientale. I leader hanno inoltre sottolineato la necessità di mantenere lo slancio determinatosi nell'attuazione dei programmi nazionali di riforma (PNR) garantendone un'implementazione "efficace, tempestiva e completa". In relazione all'aumento degli investimenti nel settore della conoscenza e dell'innovazione, il Consiglio ha accolto con favore la definizione di obiettivi nazionali per la ricerca e lo sviluppo (R&S) e ha esortato gli Stati membri a proseguire gli sforzi per conseguire l'obiettivo del tre per cento stabilito a Barcellona nel 2002. Ha inoltre preso nota delle conclusioni della relazione Aho sulla costruzione di un'Europa più innovativa e ha invitato la Commissione a valutare le raccomandazioni della relazione al fine di definire una "vasta strategia di innovazione per l'Europa". Secondo una portavoce del commissario per la Ricerca Janez Potocnik il desiderio espresso dal Consiglio che la Commissione tenga conto della relazione Aho rappresenta un segnale molto importante. Nelle sue conclusioni, il Consiglio ha inoltre sottolineato la necessità di un migliore coordinamento tra le attività realizzate nell'ambito dei programmi quadro di ricerca dell'UE e quelle di altre iniziative nazionali ed europee e ha invitato a superare gli ostacoli che ancora si frappongono alla mobilità geografica e intersettoriale dei ricercatori. La Commissione si è felicitata del sostegno offerto dal Consiglio alla creazione di un mercato del lavoro unico per i ricercatori e ha rilevato che tale questione, pur non essendo nuova, rischia di essere sottovalutata. In riferimento alla posizione del Presidente Barroso in merito a un Istituto europeo di tecnologia, il Consiglio ha riconosciuto che l'istituzione di tale organismo rappresenterebbe "un'iniziativa importante per colmare il divario esistente tra insegnamento superiore, ricerca e innovazione". La futura struttura dell'Istituto non è ancora ben definita, tuttavia le prime relazioni indicano che i leader europei sono più favorevoli alla creazione di una rete tra gli istituti esistenti che non a concentrare le attività di ricerca in un unico ente centrale. La portavoce del commissario Potocnik ha rilevato che, nonostante le discussioni sull'Istituto di ricerca europeo proseguano, non vi è alcun rischio che tale iniziativa sottragga risorse al Consiglio europeo della ricerca (CER) e ha sottolineato che il Consiglio, nelle sue conclusioni, ha invitato il CER a svolgere un ruolo guida nella creazione di tale Istituto. Il Consiglio ha chiesto alla Commissione di presentare proposte più dettagliate su tale Istituto prima del prossimo vertice di giugno 2006. Per quanto concerne gli altri tre ambiti d'azione prioritari, il Consiglio ha offerto, nelle sue conclusioni, un ulteriore sostegno a diverse delle recenti proposte avanzate dalla Commissione. Per sbloccare il potenziale delle PMI il Consiglio ha promosso il principio "pensare anzitutto in piccolo" ("think small first") e ha ribadito l'obiettivo in base al quale, entro il 2007, tutti gli Stati membri dovranno istituire "sportelli unici" che consentano di avviare una nuova impresa in una settimana. Prima del vertice, la Commissione aveva inoltre chiesto che, entro la fine del 2007, a tutti i giovani che abbiano lasciato la scuola siano offerti, entro sei mesi, un lavoro, un apprendistato o una formazione supplementare; il Consiglio ha appoggiato tale posizione e a dichiarato che il termine di sei mesi dovrà essere ridotto a quattro entro il 2010. Il Presidente del Parlamento europeo Josep Borrell ha accolto con favore tale proposta e, nel suo discorso al Consiglio, ha dichiarato: "Se vi è un obiettivo degno di nota nelle conclusioni del Consiglio [...] si tratta di questo". Il Consiglio ha inoltre valutato favorevolmente il recente Libro verde della Commissione sulla politica energetica europea e ha chiesto che si promuovano le innovazioni ecologiche e le tecnologie ambientali mediante un piano d'azione mirato. In materia di sviluppo delle opportunità di lavoro, il Consiglio ha sostenuto un approccio che bilancia flessibilità e sicurezza basato sul principio della "flessicurezza" avanzato dalle imprese europee durante la fase preparatoria del vertice. Benché in alcune relazioni presentate al termine del vertice il Consiglio fosse stato criticato per non aver definito obiettivi più chiari e vincolanti nell'ambito dei quattro settori prioritari, la portavoce del commissario Potocnik ha ridimensionato tali preoccupazioni. "Il Consiglio ha riconfermato l'obiettivo del tre per cento, che è il nostro obiettivo prioritario" ha dichiarato al Notiziario CORDIS. "La cosa principale è che le persone siano pronte a rispettare gli impegni presi. Se lo sono, li rispetteranno in presenza o meno di obiettivi prefissati".