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Giornata mondiale della salute - I donatori non colgono le opportunità di finanziare la pace

Una nuova ricerca del Consiglio per la ricerca economica e sociale (ESRC) avente sede nel Regno Unito ha indicato come i principali donatori a livello mondiale stiano mancando varie opportunità di finanziare la pace attraverso stanziamenti a sostegno dei sistemi sanitari local...

Una nuova ricerca del Consiglio per la ricerca economica e sociale (ESRC) avente sede nel Regno Unito ha indicato come i principali donatori a livello mondiale stiano mancando varie opportunità di finanziare la pace attraverso stanziamenti a sostegno dei sistemi sanitari locali nelle zone di guerra. Lo studio condotto congiuntamente dalla School of Hygiene and Tropical Medicine di Londra e dall'Università del Galles di Aberystwyth ha rilevato che "[l]a pandemia di HIV/AIDS, la carestia e gli effetti sanitari delle guerre e delle catastrofi naturali provocano milioni di vittime e sono oggetto di donazioni significative in termini di aiuto internazionale e carità", ha dichiarato il professor Colin McInnes dell'Università del Galles di Aberystwyth. "Il nostro studio ha valutato se l'eventualità di rivolgere l'attenzione alla sanità potrebbe rivelarsi invece una fonte di potenziali benefici. Abbiamo esaminato la possibilità di spostare l'obiettivo sulla sanità per contribuire alla sicurezza piuttosto che solo per rispondere alle minacce", ha dichiarato. La relazione analizza come le iniziative sanitarie sono state in grado di allontanare i paesi dai conflitti avvicinandoli a contesti più stabili. È stato possibile individuare due modalità con cui l'assistenza sanitaria è stata in grado di fare la differenza: la prima, e si tratta di una conclusione forse ovvia, accrescendo la salute, e la seconda contribuendo a una pace duratura, conclusione più complessa poiché i vantaggi variano a seconda del paese e della situazione. "Si stanno mancando varie opportunità di produrre un effetto positivo in termini di pace e sicurezza. I governi e altri donatori internazionali devono comprendere più a fondo tale aspetto e istituire programmi tesi a usufruire maggiormente dei vantaggi derivanti dai legami tra il settore sanitario e la pace" ha dichiarato il coautore, dott. Simon Rushton. Il numero di studi internazionali condotti attualmente che prende in considerazione i vantaggi che lo sviluppo dell'infrastruttura sanitaria potrebbe comportare, in particolare nei casi in cui le strutture sanitarie sono incentrate su non segregazione, etica professionale e diritti umani, è estremamente limitato. Tra gli esempi figurano il programma Health as a Bridge for Peace dell'Organizzazione mondiale della sanità e il progetto Peace through health della McCaster University. La prestazione di un'assistenza sanitaria efficace è un elemento importante attraverso il quale i governi fragili possono costruire la fiducia tra loro e i cittadini. Tale aspetto può contribuire a sua volta a legittimare tali governi, costituendo l'avvio di un contratto sociale tra cittadini e Stato. Il progetto ha seguito varie società uscite da un conflitto, dalla Sierra Leone alla Croazia, dal Kosovo al Sudafrica. In Croazia, per esempio, il reintegro dei serbi e delle popolazioni di etnia croata in contesti ospedalieri ha avuto, secondo quanto sostiene la sintesi del progetto, un esito di gran lunga positivo nel corso dell'amministrazione transnazionale delle Nazioni Unite e potrebbe rappresentare un modello per altri paesi che escono da conflitti civili. In Sierra Leone, gli investimenti successivi alla guerra nel settore sanitario non sono stati collegati a iniziative tese a promuovere la pace e la stabilità: si tratta probabilmente di un'opportunità non colta.

Paesi

Regno Unito

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