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Lo sviluppo dei servizi di eGovernment consentirà all'UE di realizzare notevoli risparmi, sostiene la Commissione

Vari indicatori denotano ormai da qualche tempo il successo e il potenziale dell'eGovernment, con molti paesi dell'UE in prima fila nella modernizzazione delle pubbliche amministrazioni. Tra i paesi più all'avanguardia nel settore figura la Danimarca, che ha recentemente spieg...

Vari indicatori denotano ormai da qualche tempo il successo e il potenziale dell'eGovernment, con molti paesi dell'UE in prima fila nella modernizzazione delle pubbliche amministrazioni. Tra i paesi più all'avanguardia nel settore figura la Danimarca, che ha recentemente spiegato come l'introduzione di un servizio di fatturazione elettronica abbia permesso ingenti risparmi annuali pari a 150 milioni di euro per i contribuenti e a 50 milioni di euro per le aziende. Secondo una proposta della Commissione europea, applicando collettivamente e rapidamente tali servizi elettronici in tutta Europa sarà possibile realizzare annualmente ulteriori risparmi di svariate centinaia di miliardi di euro. Il piano d'azione, pubblicato il 25 aprile e chiamato "Piano d'azione per l'eGovernment i2010: accelerare l'eGovernment in Europa a vantaggio di tutti", si ispira alla dichiarazione ministeriale adottata dalla Conferenza ministeriale sull'eGovernment tenutasi a Manchester nel novembre 2005, che ha formulato chiari obiettivi in termini di benefici diffusi e misurabili conseguibili entro il 2010 grazie all'eGovernment. Il piano mette in relazione competitività nazionale, potere dell'innovazione e qualità delle pubbliche amministrazioni, citando paesi quali la Danimarca che presentano un elevato livello di apertura ed efficienza del settore pubblico nonché ottimi risultati in termini di applicazione dell'eGovernment, di prestazioni economiche e di competitività. Secondo gli autori della proposta, questo può solo significare che nel contesto dell'economia globale una migliore amministrazione rappresenta un vantaggio competitivo fondamentale e pertanto un fattore chiave ai fini del conseguimento degli obiettivi di Lisbona. La proposta della Commissione prevede cinque settori nei quali sarà possibile compiere progressi concreti entro il 2010 per accelerare la prestazione di servizi di eGovernment e, allo stesso tempo, garantire benefici tangibili ad ogni cittadino e impresa europea. Tra questi ambiti figurano la necessità di servizi più efficienti che consentano risparmi di tempo e denaro e di servizi utili alle imprese, alle amministrazioni e alla società in generale. Il piano d'azione suggerisce di sfruttare appieno i meccanismi esistenti per misurare i progressi e condividere le migliori pratiche nell'ambito dell'integrazione dell'eGovernment. La lotta al divario digitale e la promozione dell'inclusione sociale rappresentano un'ulteriore sfida. Anche in questo settore alcuni Stati membri hanno sperimentato servizi appositamente studiati per le fasce "svantaggiate" della popolazione. In Belgio le persone con disabilità possono ora ottenere l'indennità tramite Internet in pochi secondi, mentre prima erano necessarie tre-quattro settimane. La Commissione afferma tuttavia che esiste uno spazio di miglioramento e sottolinea la necessità di garantire il rispetto delle linee guida relative alla eAccessibility da parte dei governi e dell'accordo per controllare gli obiettivi da raggiungere affinché tutti i cittadini possano beneficiare dei servizi di eGovernment entro il 2010. La questione dell'inclusione sociale è inoltre legata alla sfida del potenziamento della partecipazione dei cittadini e del processo decisionale democratico in Europa. Secondo la Commissione, il 65 per cento dei partecipanti a una recente consultazione pubblica sull'eGovernment ha dichiarato che l'eDemocracy potrebbe contribuire a ridurre il deficit democratico dell'Europa. Consapevoli del problema, gli ideatori del piano d'azione propongono di sostenere esperienze nell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) per incrementare l'efficacia della partecipazione del pubblico alla definizione delle politiche. Nel campo dell'eProcurement, considerato un servizio a forte impatto dal momento che gli appalti pubblici rappresentano il 15% del PIL per un totale di 1.500 miliardi di euro, il piano d'azione illustra misure pratiche per gli Stati membri finalizzate ad ottenere entro il 2010 il 100 per cento di accessibilità e almeno il 50 per cento dell'effettivo utilizzo dei servizi di appalti pubblici online. Se tali misure si riveleranno efficaci, è previsto un risparmio annuale pari a 40 miliardi di euro. Infine, nel contesto dell'aumento della mobilità dei cittadini all'interno dell'UE, il piano d'azione sottolinea la necessità di offrire servizi facilmente accessibili oltre le varie frontiere nazionali e mira a promuovere il riconoscimento reciproco e l'interoperabilità dei servizi elettronici quale mezzo di comunicazione sicuro tra diverse amministrazioni pubbliche.

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