Il 7PQ rafforzerà il sostegno in favore delle infrastrutture di ricerca paneuropee
Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca, ha illustrato nei dettagli il modo in cui il Settimo programma quadro (7PQ) continuerà a sostenere lo sviluppo di infrastrutture di ricerca integrate di interesse paneuropeo. In un intervento al Consiglio per le scienze tedesco a Magonza il 7 luglio, il commissario ha dichiarato che per i ricercatori diventa sempre più difficile portare a termine i loro progetti di ricerca entro i confini dei propri laboratori. "In molti casi, per i progetti più ambiziosi hanno bisogno di avvalersi dei servizi di una struttura di ricerca più ampia. In passato, l'accesso alle strutture di ricerca all'estero era non di rado associato in qualche modo ad oneri di natura amministrativa e finanziaria", ha osservato. Per rispondere a questa situazione, la Commissione europea ha sviluppato una serie di iniziative nell'ambito del programma quadro (PQ) al fine di aiutare i ricercatori a superare queste difficoltà, finanziando, ad esempio, l'"accesso transnazionale", che sostiene l'accesso ad importanti azioni concernenti le infrastrutture di ricerca in favore di gruppi di ricercatori. Il commissario ha assicurato che tale intervento sarà mantenuto anche nell'ambito del 7PQ. Con il lancio del Sesto programma quadro (6PQ), la Commissione ha introdotto azioni anche più ambiziose, ha osservato Potocnik, formulando le "iniziative integrate di infrastruttura" grazie alle quali le infrastrutture di ricerca (IR) possono coordinare i loro servizi e il loro sviluppo e soddisfare quindi in modo più adeguato le esigenze della comunità scientifica. Il programma combina, in una sola azione, attività di messa in rete (compresa la gestione del consorzio), l'accesso a utenti transnazionali e attività comuni di ricerca. Fondamentale per lo sviluppo delle IR è il lavoro intrapreso dal Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca (ESFRI). Istituito nel 2002, il Forum riunisce i rappresentanti degli Stati membri dell'UE, degli Stati associati e della Commissione, al fine di applicare un approccio coerente per l'elaborazione di politiche in materia di infrastrutture di ricerca in Europa, e funge da incubatore per i negoziati internazionali su iniziative concrete. In collaborazione con la Commissione, l'ESFRI deve elaborare la prima tabella di marcia relativa a nuove infrastrutture. La tabella di marcia, che sarà lanciata in autunno, individuerà nuove infrastrutture di interesse paneuropeo (o importanti potenziamenti) corrispondenti alle esigenze delle comunità di ricerca europee e che coprano tutti i settori scientifici, a prescindere dall'eventuale ubicazione. "[S]arà pertanto uno strumento utile per qualsiasi responsabile delle politiche a livello europeo perché offrirà varie opzioni in termini di investimenti nel settore della ricerca", ha sottolineato il commissario. In una recente revisione dei suoi progetti di ricerca nazionali, il Consiglio per le scienze tedesco ha concluso che la dimensione e l'aspirazione scientifica di alcuni progetti, fra cui FAIR (Facility for Antiproton and Ion Research, l'impianto di ricerca sugli antiprotoni e gli ioni) e XFEL (X-Ray Free Electron Laser, laser a elettroni liberi a raggi X), erano tali da consigliarne un'attuazione congiunta a livello internazionale. Inoltre, il Consiglio tedesco ha raccomandato che il rompighiaccio di ricerca Aurora Borealis venga realizzato come azione comune europea. "Questi progetti sono quindi candidati naturali per la tabella di marcia europea. La Commissione intende avvalersi dell'elenco di progetti ESFRI per offrire il proprio appoggio a nuovi progetti di costruzione a titolo del 7PQ", ha dichiarato Potocnik. Ha inoltre osservato che nel 7PQ la Commissione estenderà il suo sostegno ai consorzi internazionali che, alla fine, diverranno strutture costruite congiuntamente. "La Commissione possiede infatti la capacità di svolgere un ruolo di catalizzatore nell'ambito dei negoziati per gli accordi intergovernativi", ha spiegato il commissario. Per quanto riguarda la costruzione di dette strutture, secondo il commissario Potocnik la Comunità potrebbe offrire il proprio sostegno mediante la condivisione di parte delle spese di costruzione, nonché la concessione di prestiti attraverso il nuovo Meccanismo di finanziamento di ripartizione del rischio. "Tale strumento promette di dare inizio a una nuova era, non solo grazie ad un accesso più facile ai finanziamenti per la ricerca, ma anche ai fini della gestione dei progetti di ricerca in modo differenziato ", ha concluso Potocnik.