Secondo i dirigenti britannici un sistema scolastico carente è la causa del disinteresse dei giovani per la scienza
Stando a quanto affermato dalla Confederazione dell'industria britannica (CBI) sono troppi i giovani che nel Regno Unito voltano le spalle alla scienza e alla tecnologia a causa di un sistema scolastico carente. La Confederazione avverte inoltre che il paese sta perdendo migliaia di potenziali scienziati perché il programma scientifico è scarno, il numero di insegnanti specializzati è insufficiente e le carriere sono noiose. Il fenomeno comporta l'erosione della base scientifica di classe mondiale del Regno Unito e sopraggiunge in un momento in cui emergono nuovi concorrenti e si rafforzano i rivali tradizionali. La CBI sostiene in una dichiarazione pubblicata il 14 agosto che i problemi iniziano nella scuola secondaria e si ripresentano successivamente nel percorso educativo. I dati recenti indicano la stessa situazione e mostrano che in 20 anni il numero di allievi che hanno studiato fisica per il livello A dell'esame di maturità (sostenuto in linea di massima all'età di 18 anni) è diminuito del 56 per cento. Nello stesso periodo il numero di alunni che hanno studiato chimica per lo stesso esame è sceso del 37 per cento. Negli ultimi dieci anni il numero di studenti che si sono laureati in fisica, ingegneria o tecnologia ha subito un forte calo, riducendosi di un terzo, con appena 32 000 laureati nel 2005 nelle discipline elencate. Al contempo le opportunità di lavoro per chimici, fisici, ingegneri e tecnici di laboratorio sono aumentate e secondo le stime, entro il 2014, il Regno Unito dovrà trovare 2,4 milioni di persone competenti in quei settori per soddisfare le necessità previste. "I datori di lavoro sono sempre più preoccupati per la costante diminuzione degli alunni di fisica, chimica e matematica nel livello A e per l'impatto che avrà su quelle discipline, e sull'ingegneria, all'università. Sono i primi a osservare i giovani appena diplomati e laureati che cercano un posto di lavoro e li confrontano con le proprie necessità. Il risultato è che devono rivolgersi sempre più spesso ai candidati stranieri", ha dichiarato il direttore generale della CBI, Richard Lambert. Secondo Lambert, il problema è dovuto agli insegnanti, non agli studenti, i quali a suo parere s'impegnano con zelo per ottenere i migliori voti possibili nel sistema esistente. "[È] chiaro che abbiamo bisogno di insegnanti più specializzati per condividere il loro entusiasmo per la scienza e stimolare l'immaginazione degli alunni, nonché convincerli a studiare ad alto livello le singole discipline fondamentali". Gli insegnanti non specializzati ammettono di non essere sicuri di se stessi, di non disporre delle competenze e della formazione necessarie per insegnare materie scientifiche. Sono meno inclini a superare le esigenze di base del programma scolastico e a suscitare l'interesse degli studenti. Di conseguenza sono rari gli allievi che proseguono lo studio di quelle materie al livello A oppure scelgono materie considerate più abbordabili, sostiene la CBI. Una relazione presentata recentemente alla Camera dei Lord britannica stima che un quarto delle scuole secondarie del Regno Unito non ha professori titolari di un'adeguata formazione in fisica. Solo un professore di scienze su cinque e un professore di chimica su quattro possiedono una qualifica specializzata rispettivamente in fisica e in chimica. La CBI inoltre evidenzia il tasso di posti vacanti per l'insegnamento della matematica e delle scienze, che è del 50 per cento più alto rispetto a qualsiasi altra materia. In aggiunta, un insegnante di fisica su tre dovrebbe andare in pensione entro i prossimi 10 anni e non meno della metà dei nuovi professori di materie scientifiche abbandona la professione entro cinque anni a causa della mole di lavoro, del pessimo comportamento degli alunni e del basso stipendio. Il governo britannico ha affrontato il problema istituendo borse di studio destinate agli insegnanti di scienze e premi in denaro conosciuti anche con il nome di "golden hellos". Se da un lato aumenta il numero di insegnanti di scienze e matematica, sia pur lentamente, dall'altro devono essere adottati ulteriori provvedimenti per far sì che la questione diventi prioritaria. "La professione deve diventare un'opportunità di carriera più attraente, godere di maggiore fama e prestigio", dichiara la CBI. La CBI critica inoltre il programma scolastico della scuola secondaria, al quale andrebbe in parte la colpa della carenza di studenti che scelgono discipline scientifiche all'università. Oltre tre quarti degli alunni seguono il corso "Double Award Science" che unisce lo studio della biologia, della chimica e della fisica e che secondo la CBI cumula tre discipline nel tempo normalmente riservato a due di esse, anziché esaminare le tre materie separatamente. "Gli adolescenti possono non essere preparati adeguatamente per il livello A e la carenza di competenze pratiche compare spesso all'università dove molti tutor devono organizzare corsi di recupero", sostengono gli autori della dichiarazione. Secondo la CBI tutti i bambini devono avere la possibilità di studiare separatamente le tre materie scientifiche. La Confederazione invita il governo, il cui obiettivo è introdurre tale possibilità entro il 2008, ad avviare prima il processo. "Deve essere riservato più tempo all'insegnamento delle competenze tecniche e pratiche in tutte le lezioni delle materie scientifiche. La nuova versione proposta del 'Double Award Science' potrebbe conseguire l'obiettivo fissato, ma è ancora da dimostrare". La dichiarazione chiede inoltre che sia fornita ai giovani una migliore consulenza sulle carriere nel campo della scienza e sulle opportunità gratificanti che offrono. "Dobbiamo superare gli stereotipi che caratterizzano le scienze e trovare una nuova immagine, più attraente e appassionante. Una passerella per fantastiche opportunità di carriera. Il governo ha tempo per affrontare questi problemi prima che diventino critici. Ciò significa tuttavia che deve prefiggersi obiettivi più ambiziosi e non limitarsi a quelli facilmente raggiungibili che non rispondono in modo sufficientemente rapido alle esigenze del paese", ha dichiarato Lambert. A detta della CBI, un partenariato rafforzato tra governo e imprese potrebbe essere decisivo per fornire agli studenti di ambo i sessi un'esperienza professionale e una consulenza sulle carriere con le quali potranno realizzare il potenziale offerto dal mondo scientifico. Ciò consentirebbe inoltre di chiarire i nessi che legano la scienza alla scuola e soprattutto le porte che una formazione scientifica può aprire inaspettatamente.
Paesi
Regno Unito