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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Un software per raccontare le barzellette aiuta i bambini a comunicare

I ricercatori di tre università scozzesi hanno sviluppato uno strumento computerizzato che permette ai bambini affetti da disturbi del linguaggio di raccontare le barzellette. I bambini tendono ad usare l'umorismo per sperimentare le parole e migliorare le abilità sociali. S...

I ricercatori di tre università scozzesi hanno sviluppato uno strumento computerizzato che permette ai bambini affetti da disturbi del linguaggio di raccontare le barzellette. I bambini tendono ad usare l'umorismo per sperimentare le parole e migliorare le abilità sociali. Se da un lato gli ausili per la comunicazione vocale consentono ai bambini con difetti di pronuncia di dialogare, dall'altro i giovani utenti hanno la tendenza a limitarsi all'essenziale e manifestano poca spontaneità. Secondo Graeme Ritchie del Dipartimento di Informatica dell'Università di Aberdeen, "il software STANDUP [system to augment non-speakers' dialogue using puns - sistema che potenzia la comunicazione orale dei non parlanti attraverso giochi di parole] cerca nelle parole e nelle espressioni che ha a disposizione schemi adeguati per creare semplici giochi di parole. In questo progetto il computer funge da assistente del bambino, dandogli la possibilità di scorrere i vari tipi di barzellette e sperimentare parole e locuzioni". Per creare le barzellette, il sistema permette ai bambini di usare i dizionari e le informazioni sulle parole, come pure le regole sulla struttura dei giochi di parole. Il programma è stato sviluppato con l'aiuto di insegnanti, terapeuti e adulti che utilizzano ausili di comunicazione vocale. STANDUP è stato valutato da sei giovani alunni di una scuola nei pressi di Glasgow (Scozia) che non solo si sono divertiti molto con il software, ma in genere si sono entusiasmati di più all'idea di comunicare. I valutatori hanno intrattenuto altri alunni, insegnanti e familiari con barzellette come: "Cosa fanno cento galli sotto terra? Una galleria". Annalu Waller della Scuola di informatica dell'Università di Dundee ha dichiarato: "Molte persone che usano ausili alla comunicazione tendono a essere comunicatori passivi, rispondendo alle domande con una o due parole. La ricerca dimostra l'importanza di fornire alle persone un nuovo linguaggio. È stato meraviglioso vedere come i giovani con gravi carenze comunicative padroneggiavano i giochi di parole e li usavano per prendere il controllo della comunicazione".

Paesi

Regno Unito

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