Le PMI riservano un'accoglienza favorevole alle nuove norme in materia di aiuti di Stato
L'UEAPME, associazione che rappresenta a livello europeo le PMI, ha elogiato la Commissione europea per la sua proposta di raddoppiare il limite per quanto riguarda gli aiuti di Stato "de minimis", portandolo a 200 000 EUR su tre anni e di innalzare i regimi di garanzia dei prestiti per le PMI a 1,7 Mio EUR. Le PMI, piccole e medie imprese, spesso introducono sul mercato prodotti e servizi ad alta tecnologia o ad alta innovazione con maggiore rapidità rispetto alle grandi aziende. Esse corrono tuttavia molti più rischi e hanno un accesso limitato ai finanziamenti. Le nuove norme fanno sì che gli Stati membri possano stanziare finanziamenti fino a 200 000 EUR su tre anni per una PMI senza che l'azienda debba dichiarare o notificare tale finanziamento. La decisione implica che gli aiuti di Stato inferiori a tale cifra non sono ritenuti un impedimento per il libero scambio. La decisione comporta inoltre l'innalzamento del tetto per le garanzie di prestito. "Il nuovo testo riguarderà la grande maggioranza dei programmi esistenti per le PMI e consentirà a queste ultime di usufruire di garanzie di prestito governative sostanziali senza dover soddisfare onerosi requisiti di notificazione", ha affermato il segretario generale dell'UEAPME Hans-Werner Müller. Tuttavia, le norme in materia di aiuti di Stato variano da Stato membro a Stato membro. Per esempio, la percentuale coperta dalle garanzie di prestito statali in Germania è del 50 per cento, inferiore rispetto ad altri paesi nei quali il limite standard è l'80 per cento. L'UEAPME propone pertanto una maggiore flessibilità, che consentirebbe in questo caso di portare il tetto della garanzia di prestito a 2,7 Mio EUR, controbilanciando l'onere maggiore gravante sulle PMI tedesche. L'importanza delle PMI per l'economia europea è stata messa in luce nella relazione del Gruppo Aho "Creare un'Europa innovativa", pubblicata nel gennaio 2006, nonché dalla maggiore importanza attribuita alle PMI nel Settimo programma quadro (7PQ), nel quale l'obiettivo per quanto riguarda la partecipazione delle PMI è fissato al 15 per cento. Le nuove norme agevoleranno le PMI, che costituiscono la parte più consistente dell'economia europea rappresentando il 99 per cento del totale delle aziende europee.