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Overcoming barriers in estimating toxicity of arsenic species in seaweed

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La sicurezza delle alghe messa alla prova

Le richieste della popolazione in crescita necessitano di fonti alimentari alternative sostenibili, quali le alghe. Tuttavia, prima di renderli ampiamente disponibili per il consumo umano, va in primo luogo affrontata la sicurezza dei prodotti a base di alghe.

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Le alghe contengono elevate quantità di arsenico in diverse forme chimiche, che possono essere tossiche per l’uomo e gli animali provocando vari problemi di salute, incluso il cancro. Sebbene l’arsenico sia tossico principalmente nella sua forma inorganica, poco si sa sulla sicurezza di questa sostanza presente in composti organici quali gli arsenozuccheri e, in particolare, gli arsenolipidi presenti nelle alghe. È di fondamentale importanza valutare la tossicità dei composti dell’arsenico delle alghe marine. Misurazione dell’arsenico nelle alghe Per contribuire alla sicurezza dei consumatori, nell’ambito della borsa Marie Skłodowska-Curie gli scienziati dell’iniziativa SilhouetteOfSeaweed, finanziata dall’UE, hanno dovuto superare i limiti esistenti associati alla misurazione dei composti dell’arsenico. A tale scopo, la società di ricerca indipendente senza scopo di lucro Matís ha collaborato con un’organizzazione partner europea con esperienza nella misurazione degli arsenolipidi. «Il nostro obiettivo principale era quello di fornire dati di riferimento chiave essenziali per la valutazione del rischio delle alghe utilizzate per il consumo umano e identificare la stagione migliore per la raccolta delle alghe in cui la quantità di arsenico tossico è al livello minimo», spiega la dott.ssa Gunnlaugsdóttir, coordinatrice del progetto. Non è chiaro dove e come vengano prodotti arsenozuccheri e arsenolipidi, ma molto probabilmente ciò avviene all’interno delle alghe. Dopo aver predisposto le strutture necessarie a Matís, i ricercatori hanno analizzato il profilo chimico di arsenolipidi, arsenozuccheri e dell’arsenico totale di quattro diverse specie di alghe brune commestibili utilizzando la speciazione arsenica, una tecnica analitica in grado di distinguere tra le diverse specie di arsenico. Hanno inoltre analizzato le specie di arsenico presenti in diverse sezioni delle alghe, ad esempio l’aptere, il gambo, la fronda giovane, la fronda matura e il sistema di riproduzione. «L’idea era quella di identificare le potenziali condizioni ambientali che influenzano il contenuto di arsenico nelle alghe e aumentare la comprensione su dove si formano le diverse specie di arsenico all’interno delle alghe stesse», continua la dott.ssa Gunnlaugsdóttir. I risultati hanno dimostrato che gli arsenolipidi rappresentavano il 2-16 % dell’arsenico totale presente nelle alghe, mentre nelle specie di alghe oggetto di indagine la forma inorganica tossica di arsenico rappresentava meno dell’1 %. Questa scoperta ha suggerito che gli arsenolipidi potrebbero contribuire in modo significativo alla tossicità delle alghe. La composizione di arsenico e arsenozucchero si è differenziata in funzione della specie, suggerendo che alcune specie di alghe sono più adatte al consumo umano rispetto ad altre. È interessante notare che, quando gli scienziati hanno associato il contenuto di arsenico delle alghe alle condizioni ambientali, hanno scoperto che il livello più basso di arsenico totale e inorganico si aveva durante i mesi estivi. Il contenuto totale di arsenolipidi indicava anche che era più alto in inverno/primavera piuttosto che in estate/autunno. Poiché il tempo di raccolta ideale di queste alghe è spesso in primavera o all’inizio dell’estate, i risultati sottolineano l’importanza di ulteriori ricerche sulla tossicità e sugli effetti che gli arsenolipidi possono avere sulla salute umana. I ricercatori sperano che questa osservazione possa migliorare la nostra comprensione di come e dove si formano gli arsenolipidi. Migliorare la sicurezza alimentare e la sanità pubblica La necessità di stimare la composizione dell’arsenico in diversi alimenti è stata sottolineata dalla Scientific Opinion on Arsenic in Food (2009) dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)). I risultati del progetto SilhouetteOfSeaweed forniscono una conoscenza senza precedenti sulla quantità e la distribuzione degli arsenolipidi nelle alghe e sono fondamentali per la valutazione dei rischi a esse connessi. Considerando il potenziale delle alghe come fonte sostenibile di materie prime nell’industria alimentare, è importante sostenere i requisiti di sicurezza per la commercializzazione di prodotti alimentari a base di alghe in Europa. La dott.ssa Gunnlaugsdóttir è sicura che i risultati del progetto SilhouetteOfSeaweed possano servire da fondamento per la futura legislazione sulle specie di arsenico tossico, garantendo la sicurezza dei prodotti e la salute pubblica insieme alla sicurezza alimentare.

Parole chiave

SilhouetteOfSeaweed, alga, arsenico, arsenolipidi, sicurezza, alghe, arsenozucchero, speciazione

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