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La Commissione imprime uno slancio al potenziale innovativo europeo

La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione nella quale invita a un maggiore impegno politico per promuovere la capacità innovativa in Europa. Il documento sarà al centro del dibattito durante la riunione informale dei capi di Stato e di governo dell'UE che si terrà...

La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione nella quale invita a un maggiore impegno politico per promuovere la capacità innovativa in Europa. Il documento sarà al centro del dibattito durante la riunione informale dei capi di Stato e di governo dell'UE che si terrà il 20 ottobre a Lahti (Finlandia). In base al piano d'azione per l'innovazione in 10 punti, avviato di recente, che propone un'«ampia strategia» per la revisione del sistema dell'innovazione in Europa, la comunicazione si concentra su tre settori che a detta della Commissione possiedono il potenziale necessario per produrre benefici significativi in un lasso di tempo relativamente breve. Il primo consiste nella necessità di superare la dispersione di risorse limitate. Il modo migliore per raggiungere tale scopo è, secondo la Commissione, rafforzare l'impegno delle autorità pubbliche nazionali e regionali per garantire il successo delle piattaforme tecnologiche europee (ETP), le quali costituiscono un «eccellente strumento ai fini di una maggiore collaborazione e del conseguimento di una massa critica», si legge nel documento. Alcune ETP hanno raggiunto una dimensione e una portata tali da richiedere l'istituzione di partenariati pubblico-privati specifici, chiamati «Iniziative tecnologiche congiunte» (JTI) che, secondo la Commissione, scaturiranno in impegni più precisi e più stabili a favore degli investimenti nella ricerca sul lungo termine. La Commissione intende pubblicare una tabella di marcia per l'avvio anticipato delle JTI più sviluppate entro la fine del 2006. Il consolidamento dei legami tra università, istituti di ricerca e imprese costituisce il secondo importante settore che richiede maggiore impegno e sostegno. In passato le università sviluppavano nuove conoscenze che, una volta maturate, potevano essere utilizzate dalle imprese ai fini di un'applicazione commerciale. Questo modello di innovazione è superato, «una mole troppo vasta di conoscenze resta chiusa nelle università e lo sviluppo di nuova conoscenza non tiene abbastanza conto delle esigenze dell'industria», si legge nella comunicazione della Commissione che mette in evidenza i vantaggi comprovati per le università, le piccole e medie imprese, gli istituti di ricerca e di trasferimento della conoscenza e per gli investitori che lavorano all'interno di raggruppamenti («cluster»). La proposta di fondare un Istituto europeo di tecnologia (EIT) garantirebbe inoltre il rafforzamento della cooperazione tra università e industrie. «L'EIT contribuirà a riunire le risorse dell'Europa, a mobilitare i fondi del settore privato per la ricerca di punta, ad attirare i migliori ricercatori da tutto il mondo e a stimolare le ricadute positive delle PMI innovatrici, divenendo in tal modo il simbolo della capacità dell'Europa a collaborare ed innovare», dichiara la Commissione nel suo documento. In aggiunta è richiesto un ulteriore sostegno per garantire l'attuazione delle condizioni quadro generali per l'innovazione, tra cui un mercato unico pienamente funzionale che consente alle grandi società e alle PMI di affrontare la concorrenza globale, l'introduzione di meccanismi volti ad agevolare l'accesso ai finanziamenti di preavviamento e la definizione più rapida di norme aperte e interoperabili. Infine, l'Europa ha bisogno di un quadro normativo chiaro e coerente in materia di diritti di proprietà intellettuale (DPI). «Benché i pareri possano essere discordi quanto alla concezione del contesto più efficace, esiste un consenso sul fatto che l'attuale regime europeo in materia di diritti di proprietà industriale e intellettuale non è riuscito a tenere il passo con la rapida integrazione del mercato (unico), i rapidi cambiamenti tecnologici e i metodi commerciali in continua evoluzione», si legge nel documento. In attesa dell'adozione di un brevetto comunitario accessibile in termini di costi, la proposta suggerisce che gli Stati membri e la Commissione collaborino per migliorare l'efficienza dei sistemi brevettuali esistenti. La Commissione si è già impegnata in un'ampia revisione della politica in materia di DPI e intende proporre misure concrete per attuare un quadro moderno e accessibile prima del Consiglio europeo della primavera 2007. Il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, in occasione di una conferenza stampa sull'EIT, ha dichiarato che l'innovazione sarà al centro del dibattito tra i capi di Stato e di governo dell'UE quando si riuniranno informalmente il 20 ottobre a Lahti (Finlandia).

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