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Progetto europeo rivela l'origine genetica della sordità

Alcuni scienziati impegnati in un progetto europeo si stanno avvalendo degli avanguardistici studi svolti da una brillante ricercatrice dell'équipe per capire meglio il funzionamento dell'orecchio interno e trovare terapie per la cura dei disturbi all'udito. Dotato di un bil...

Alcuni scienziati impegnati in un progetto europeo si stanno avvalendo degli avanguardistici studi svolti da una brillante ricercatrice dell'équipe per capire meglio il funzionamento dell'orecchio interno e trovare terapie per la cura dei disturbi all'udito. Dotato di un bilancio di 12,5 Mio EUR, stanziati nell'ambito della sezione «Scienze della vita» del Sesto programma quadro (6PQ) dell'UE, il progetto EuroHear riunisce oltre 250 scienziati di 10 differenti paesi. Punto di partenza del progetto sono state le ricerche svolte dalla prof.ssa Christine Petit dell'Istituto Pasteur di Parigi (Francia) che, studiando il gene otoferlina nei topi, è riuscita a fornire le prove delle cause genetiche che determinano la sordità. Rimuovendo il gene dai topi, il gruppo di ricercatori ha scoperto che la sordità degli animali dipendeva dall'incapacità di tradurre gli stimoli sonori nel rilascio di una sostanza chimica che funge da messaggero nervoso, o neurotrasmettitore, e che normalmente invia le informazioni ai nervi acustici e al cervello. Ora gli studiosi del progetto EuroHear concentreranno le loro ricerche sul funzionamento dell'orecchio interno e in particolare sulle modalità di trasformazione delle onde sonore in segnali elettrici e della loro trasmissione al cervello. Essi cercheranno inoltre di identificare i difetti molecolari che determinano i disturbi uditivi ereditari nella speranza di sviluppare terapie efficaci per i 40 milioni di cittadini europei affetti da tali disturbi. I genetisti umani identificheranno i geni responsabili della suscettibilità ai problemi di udito, mentre i genetisti animali testeranno la funzione di tali geni negli animali e i fisiologi si occuperanno della dissezione in vitro delle funzioni dei geni. Jacques Remacle, responsabile scientifico della Commissione europea, ha dichiarato a «Medical News Today»: «Le conoscenze ottenute grazie a questo progetto contribuiranno allo sviluppo di migliori strumenti diagnostici per l'identificazione dei fattori genetici che causano i disturbi all'udito e apriranno la strada a nuove ricerche e a terapie future. EuroHear rappresenta quindi un ambizioso sforzo paneuropeo che nel lungo termine darà notevoli benefici alla società.»

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