Le prestazioni dei nuovi Stati membri dell'UE sul fronte dell'innovazione accelerano il ritmo
In base ai risultati elaborati nell'ambito del Quadro europeo di valutazione dell'innovazione (EIS) 2006, il divario in termini di innovazione fra Europa e Stati Uniti d'America si sta riducendo, mentre i nuovi Stati membri dell'UE stanno gradualmente recuperando il ritardo rispetto alla media dell'UE. Si tratta della sesta edizione della relazione, lanciata nel 2001 nell'ambito della strategia di Lisbona al fine di mettere a confronto le prestazioni degli Stati membri dell'UE in termini di innovazione. Il quadro di valutazione contiene inoltre informazioni su Turchia, Islanda, Norvegia, Svizzera, USA e Giappone. Sebbene nel campo dell'innovazione gli USA continuino a precedere l'UE a livello di prestazioni globali, dalla relazione emerge che negli ultimi quattro anni quel divario è andato via via riducendosi. L'Europa assume persino un ruolo di leader in alcuni settori importanti dell'innovazione, ad esempio numero di nuovi laureati in discipline scientifiche e in ingegneria, occupazione nella produzione ad alta tecnologia, e nuovi marchi, disegni e modelli comunitari. Tuttavia, USA e Giappone mantengono risultati migliori dell'Europa in settori cruciali quali il livello di investimenti aziendali in attività di ricerca e sviluppo (R&S), le spese a favore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), gli investimenti di capitali di rischio e il numero di brevetti registrati. Per quanto riguarda gli Stati membri dell'UE, Svezia, Finlandia, Danimarca e Germania rimangono al vertice della classifica, con risultati al di sopra della media comunitaria. Ma la relazione avverte che questi paesi stanno perdendo le loro posizioni leader, ad eccezione della Danimarca. Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Austria e Irlanda sono invece descritti nella relazione come «immediati inseguitori» (innovation followers), con risultati al di sotto dei leader, ma superiori alla media dell'UE. Forse l'aspetto più sorprendente della relazione è il ritmo al quale alcuni nuovi Stati membri stanno recuperando il ritardo rispetto ai leader dell'innovazione. Pur rimanendo ancora indietro alla media dell'UE, Slovenia, Repubblica ceca, Lituania, Polonia e Lettonia stanno migliorando le loro prestazioni in materia di innovazione. I 25 indicatori individuali impiegati nella relazione EIS sono classificati in cinque categorie al fine di riflettere meglio i vari aspetti del processo di innovazione, e più precisamente: motori dell'innovazione, ovvero il numero di laureati in discipline scientifiche e in ingegneria; creazione di conoscenza, compresa spesa aziendale in R&S; innovazione e imprenditorialità; applicazioni; e proprietà intellettuale.