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Studio dimostra che la «marijuana prodotta dal cervello» regola lo sviluppo cerebrale

Secondo un nuovo studio le molecole prodotte dal nostro cervello, che sono simili all'ingrediente attivo della cannabis, svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo cerebrale. La ricerca spiega come fumare cannabis in gravidanza possa danneggiare il cervello in fase di svilu...

Secondo un nuovo studio le molecole prodotte dal nostro cervello, che sono simili all'ingrediente attivo della cannabis, svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo cerebrale. La ricerca spiega come fumare cannabis in gravidanza possa danneggiare il cervello in fase di sviluppo. Lo studio, che è stato parzialmente finanziato dall'Unione europea a titolo del Sesto programma quadro (6PQ) e realizzato da scienziati di diverse parti del mondo, è pubblicato sull'ultimo numero della rivista «Science». La nostra capacità di pensare, muoverci, ricordare e mostrare emozioni dipende dalla corretta connessione tra le centinaia di miliardi di cellule presenti nel nostro cervello. Queste connessioni si formano in un arco di tempo relativamente breve quando siamo ancora nel ventre materno. In questo recente studio, gli scienziati hanno esaminato il ruolo svolto dai cannabinoidi endogeni, «la marijuana prodotta dal cervello», nello sviluppo cerebrale. Queste molecole, che vengono prodotte naturalmente nel cervello, si attaccano al recettore cannabinoide CB1 presente sulle cellule nervose, seguendo esattamente lo stesso comportamento del tetraidrocannabinolo (THC), l'ingrediente attivo della cannabis. Ora i ricercatori hanno dimostrato che i cannabinoidi endogeni svolgono un ruolo importante nel garantire la corretta formazione di connessioni tra le cellule nervose durante lo sviluppo fetale; infatti, guidano le lunghe «braccia» (assoni) delle cellule nervose affinché stabiliscano le giuste connessioni. I ricercatori rilevano che fumare marijuana in gravidanza potrebbe pregiudicare questo processo. «Oltre ad avere individuato un meccanismo fondamentale nello sviluppo cerebrale, i risultati cui siamo giunti potrebbero dischiudere nuove prospettive riguardo alla possibilità di riscontrare i cambiamenti avvenuti a livello molecolare nei cervelli di soggetti che in fase prenatale hanno subito le conseguenze del consumo di cannabis da parte materna», ha affermato il dottor Tibor Harkany del Karolinska Institute (Svezia), cha ha guidato la ricerca. «Si tratta di una scoperta con un grande impatto sociale alla luce del costante aumento nell'uso di marijuana, la sostanza illecita più diffusa, nella nostra società.» Da studi precedenti era emerso che i figli di donne che hanno fumato marijuana in gravidanza corrono un rischio maggiore di soffrire di deficit cognitivi, disturbi della concentrazione, iperattività e problemi di interazione sociale.

Paesi

Svezia

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