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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Robot insegneranno a giocare ai bambini disabili

Un nuovo progetto finanziato dall'UE utilizza robot per aiutare i bambini disabili a imparare come giocare. Il gioco è una parte importante dell'infanzia; attraverso l'attività ludica i bambini imparano a conoscere l'ambiente fisico e sociale in cui vivono e se stessi, nonch...

Un nuovo progetto finanziato dall'UE utilizza robot per aiutare i bambini disabili a imparare come giocare. Il gioco è una parte importante dell'infanzia; attraverso l'attività ludica i bambini imparano a conoscere l'ambiente fisico e sociale in cui vivono e se stessi, nonché a sviluppare relazioni sociali. Per i bambini con disabilità cognitive, fisiche o di sviluppo, giocare può essere tuttavia può difficile, con inevitabili ripercussioni sulle loro possibilità di apprendimento e il rischio di un loro isolamento sociale. Il progetto IROMEC (Interactive Robotic Social mediators as Companions - Mediatori sociali robotici interattivi come compagni) sta valutando in quale modo possono essere utilizzati giocattoli robotici per aiutare questi bambini a imparare a giocare e quindi a sviluppare forti capacità sociali. I robot avranno una funzione di intermediari, incoraggiando i bambini disabili a sperimentare una serie di abilità che possono maturare attraverso il gioco, fra cui quelle di gioco solitario e di gioco sociale, e consentiranno anche ad altri bambini e adulti di unirsi ai giochi. Il dottor Ben Robins dell'Università di Hertfordshire, uno dei partner del progetto, ha già esperienza di utilizzo di robot per entrare in contatto con i bambini autistici e ha iniziato a portare un robot di nome KASPAR nelle scuole per effettuare alcune prove. «L'idea è che il robot sarà un mediatore per il contatto umano», ha spiegato il dottor Robins. «Stiamo già constatando che, attraverso l'interazione con il robot, i bambini che normalmente non socializzerebbero cominciano a mostrare interesse a relazionarsi con altri bambini e gli esseri umani in generale e riteniamo che questo lavoro possa aprire la strada all'introduzione di robot nelle aule scolastiche e nelle case per favorire tale interazione». Fra gli otto partner del progetto figurano esperti di pedagogia, psicologia, TIC e robotica, i quali si augurano di poter ottenere alla fine del progetto triennale un prodotto che sia pronto per essere immesso sul mercato entro due anni. Il progetto è finanziato per un importo di 2,14 Mio EUR nell'ambito dell'area tematica «Tecnologie della società dell'informazione» del Sesto programma quadro.