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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Ritardo del Large Hadron Collider

Il Large Hadron Collider (LHC), l'acceleratore di particelle più potente del mondo, non diventerà operativo nel mese di novembre come previsto in origine. Il ritardo nel completamento dell'installazione del tunnel di 27 km di circonferenza, in cui gli scienziati tenteranno d...

Il Large Hadron Collider (LHC), l'acceleratore di particelle più potente del mondo, non diventerà operativo nel mese di novembre come previsto in origine. Il ritardo nel completamento dell'installazione del tunnel di 27 km di circonferenza, in cui gli scienziati tenteranno di riprodurre le prime fasi del Big Bang, deve ancora essere confermato in via ufficiale dall'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN), l'ente responsabile della costruzione del collisionatore. Tuttavia, James Gillies, portavoce del CERN, ha dichiarato al Notiziario Cordis che il 22 giugno dovrebbe essere pubblicato un nuovo calendario, in occasione di una riunione del consiglio del CERN. Alcune relazioni indicano che la causa principale del contrattempo è imputabile al fallimento di un «tripletto interno» di magneti superconduttori costruito da Fermilab, durante un test di routine sulla pressione effettuato a marzo. Ciascun tripletto racchiude tre magneti superconduttori, un contenitore criogenico e di distribuzione di potenza per i magneti e strutture collegate. I tripletti convergono i fasci di particelle prima delle collisioni nel LHC. Il gruppo di valutazione del CERN ha esaminato il progetto meccanico del tripletto interno per assicurarsi che non ci fossero ulteriori difetti nascosti e ha condotto una valutazione delle riparazioni in situ proposte. Il programma operativo è stato inoltre ostacolato dall'imprevisto tempo di raffreddamento della prima sezione dell'anello del LHC. L'intero anello di 27 chilometri necessita un raffreddamento a una temperatura di -271 °C (più fredda del profondo spazio interplanetario) in modo da mantenere in uno stato di superconduzione i superconduttori che guidano e convergono i fasci di protoni. Tale stato consente alla corrente di fluire senza resistenza, dando origine a un denso e potente campo magnetico in magneti relativamente piccoli. Un totale di 1 650 magneti principali deve funzionare in uno stato di superconduzione, il che costituisce un'enorme sfida tecnica. A seguito dei ritardi accumulati, non c'è stato abbastanza tempo per disporre un collaudo tecnico in novembre come previsto, prima che il sito chiuda per l'inverno, ha dichiarato Gillies al Notiziario Cordis. Il collaudo avrebbe comportato l'inserimento di un fascio in ogni direzione nel collisionatore, ma senza accelerazione di particelle. Ciò avrebbe consentito agli ingegneri e agli scienziati di avere «un'idea di come si presentano i dati del collisionatore», ha affermato Gillies. Tuttavia, tale ostacolo non comprometterà l'avvio delle attività di ricerca, atteso per la primavera del 2008, ha spiegato Gillies. La struttura dovrà fornire ai fisici uno strumento impareggiabile di alta tecnologia al fine di studiare la fisica elementare. Dovrà inoltre permettere all'UE di mantenere il suo ruolo di leader nella ricerca di base in materia di fisica delle particelle.

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