La spesa tedesca per la nanotecnologia supera quella degli altri Stati membri
Dai dati più recenti del Technology Transfer Centre (TTC) emerge che la Germania investe nella nanotecnologia molto più di qualsiasi altro paese europeo. Le società tedesche mostrano inoltre più entusiasmo per la nanotecnologia rispetto alle loro controparti europee. A livello mondiale, la spesa del Giappone in tale settore è destinata a superare quella statunitense, mentre l'UE nel suo complesso occupa il terzo posto dopo questi due paesi. In Europa, la spesa annua della Germania per la nanotecnologia supera di gran lunga quella di qualsiasi altro paese europeo e, con una somma pari a 330 Mio EUR, è più o meno equivalente a quella di tutti gli altri paesi europei nel complesso. A titolo del Settimo programma quadro (7PQ), l'UE destinerà a tale segmento circa 600 Mio EUR l'anno fino al 2013. Secondo il TTC, con questi finanziamenti aggiuntivi la spesa annuale europea per la nanotecnologia supererà quella statunitense o giapponese. «Nel complesso l'Europa sembrerebbe uscire vincente dal confronto con altre regioni; tuttavia, a parte la Germania, nessun paese ha veramente abbracciato la nanotecnologia e il relativo potenziale come invece hanno fatto gli USA e vari paesi dell'Asia-Pacifico», osserva il TTC. E non è soltanto il governo tedesco a investire nella nanotecnologia. Al momento vi sono più di 300 società che operano nel settore in Europa, un terzo circa delle quali ha sede in Germania. Inoltre la Germania, insieme al Regno Unito, è in prima linea in termini di attività delle PMI. Anche le società tedesche più consolidate, quali Daimler Chrysler, Schott, Carl Zeiss, Siemens, BASF e Bayer, stanno manifestando la volontà di studiare il potenziale delle nanotecnologie con investimenti cospicui. A parte Germania e Regno Unito, la maggior parte delle imprese di nanotecnologia è situata in Svizzera, Francia e Svezia, ma il loro numero è piuttosto esiguo, essendo meno di 20. Alle aziende europee interessano soprattutto le applicazioni nel settore sanitario e delle scienze della vita. Circa il 25% delle imprese opera prevalentemente in tali segmenti, seguiti da beni al consumo (10%) e prodotti chimici (9%). Le applicazioni di mercato della regione Asia-Pacifico sono invece più disparate. I prodotti chimici, che attirano l'interesse del 15% di tutte le aziende di nanotecnologia della regione, sono i destinatari della maggior parte degli investimenti. Altri settori rilevanti in tal senso sono quello automobilistico dei trasporti, dei beni al consumo, della sanità e delle scienze della vita, tutti comparti che rappresentano il 10%. I governi della regione Asia-Pacifico stanno effettuando investimenti massicci nella nanoscienza e nella nanotecnologia, tanto da indurre il TTC a sostenere che tali paesi «in generale hanno mostrato maggiore entusiasmo nei confronti di quest'area rispetto alle controparti europee». La nanotecnologia è stata indicata come area tecnologica chiave dalla maggioranza dei governi dell'Asia-Pacifico, insieme ai materiali, alla medicina, all'ambiente e alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC). Il TTC è uno spin-out dell'Institute of Nanotechnology britannico.
Paesi
Germania