Gli scienziati esortano all'azione per conservare la diversità del bestiame
L'Istituto internazionale di ricerca zootecnica (ILRI) ha espresso la necessità di adottare urgentemente misure finalizzate a conservare le razze locali di bestiame. Poiché in tutto il mondo gli allevatori scelgono varietà sempre più limitate di razze animali, il numero di specie tradizionali a rischio di estinzione è in costante aumento. L'ILRI sta quindi esortando la comunità internazionale ad attuare una serie di misure, come per esempio l'istituzione di banche genetiche, per conservare le razze rare che provengono in gran parte dai paesi in via di sviluppo. «Alcune razze di grande importanza stanno scomparendo a un ritmo preoccupante» ha affermato Carlos Seré, direttore generale dell'ILRI. «In molti casi diventiamo consapevoli del reale valore di una razza solo dopo la sua estinzione. Per tale ragione è indispensabile agire tempestivamente al fine di conservare le specie esistenti inserendole nelle banche genetiche.» Gli allevatori tendono a scegliere razze più comuni che offrono un maggiore rendimento sul breve periodo. Ad esempio le mucche Holstein-Friesian producono quantità di latte superiori e i suini Large White crescono più velocemente. Tuttavia queste razze presentano spesso un adattamento limitato agli ambienti estremi dei paesi in via di sviluppo. In Uganda, durante una recente siccità, solo i pochi allevatori che avevano mantenuto i bovini locali di razza Ankole sono riusciti a percorrere lunghe distanze alla ricerca di risorse idriche. Gli allevatori che invece avevano preferito ai bovini Ankole delle razze importate hanno perso tutti i loro capi. Tuttavia, secondo gli scienziati, malgrado l'elevato livello di adattamento all'ambiente locale la razza Ankole potrebbe estinguersi entro 20 anni. L'ILRI ha elaborato quattro raccomandazioni finalizzate a salvare le razze tradizionali come i bovini Ankole. Il primo passo consiste nel «mantenere in vita la diversità genetica». In altre parole gli allevatori devono essere incoraggiati a preservare la diversità genetica dei loro animali tramite incentivi di mercato e politiche pubbliche. In secondo luogo, sarebbe opportuno promuovere una maggiore mobilità del bestiame oltre i confini nazionali. Garantendo un'ampia distribuzione delle razze rare sarà possibile diminuirne la vulnerabilità ad eventi a rischio quali guerre, catastrofi naturali e malattie. La terza raccomandazione è incentrata sull'utilizzo più diffuso della «genomica del paesaggio». Questo approccio prevede l'adozione di tecniche avanzate di mappatura genomica e geografica per stabilire quali razze sono più adatte a determinati ambienti e circostanze in tutto il mondo. Il dott. Seré definisce la quarta raccomandazione, l'utilizzo di banche genetiche, un'«assicurazione a lungo termine». «Negli Stati Uniti, così come in Cina, India e America meridionale, esistono banche genetiche ben consolidate che svolgono un ruolo attivo nel preservare la diversità delle razze regionali», ha dichiarato. «Purtroppo l'Africa segna il passo e questa lacuna risulta oggi particolarmente grave, perché è una delle regioni che ancora possiedono la diversità più ricca ed è probabile che in questo secolo sarà teatro di numerose estinzioni.» L'ILRI è un istituto di ricerca internazionale che riceve finanziamenti da varie fonti, tra cui l'UE.