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Genetic factors contributing to White Nose Syndrome tolerance in North American and European Myotis-bats

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Perché i pipistrelli americani muoiono a causa di un fungo mortale mentre i loro parenti europei sopravvivono

L’infezione dalla sindrome del naso bianco (WNS, white-nose syndrome) ha ucciso circa sei milioni di pipistrelli nell’America del Nord. Una ricerca dell’UE ha studiato la genetica dei pipistrelli alle spalle di questa devastante malattia.

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La WNS è una malattia fungina che colpisce i pipistrelli durante il letargo. Il naso bianco si riferisce alla crescita fungina bianca attorno al muso del pipistrello, che è solamente il principale sintomo visibile di questa infezione. La ricerca ha scoperto che la WNS rende i pipistrelli in letargo suscettibili a disturbi fisiologici, aumentando le loro temperature corporee e facendo loro bruciare più depositi di grasso. Identificato per la prima volta in una caverna nello stato di New York nel 2006, il fungo Pseudogymnoascus destructans (Pd) si è propagato come un incendio incontrollato e si trova adesso in 33 stati americani e in 7 province canadesi. La malattia colonizza la pelle del pipistrello e il conteggio delle morti è stato descritto come «senza precedenti» e «la più grave minaccia per i pipistrelli… mai vista». Nel 2017, 15 specie di pipistrelli, incluse 3 in via di estinzione, sono state colpite dalla WNS. Il fungo Pd, un vecchio abitatore dell’Europa Studi genetici hanno dimostrato che il fungo Pd si trova in Europa da molto tempo e che è stato probabilmente trasportato nel Nord America come un nuovo agente patogeno. Inoltre, i pipistrelli europei sembrano essere resistenti all’infezione e questo cambiamento è stato recentemente osservato anche nelle popolazioni residue negli Stati Uniti, dove i sopravvissuti alla WNS hanno coesistito con il fungo sin dal 2006. «L’obiettivo principale del progetto EVOL-WNS, supportato da una sovvenzione Marie Curie, era quello di comprendere le differenze nel modo in cui l’agente patogeno colpisce i pipistrelli europei e quelli nordamericani», spiega il dott. Thomas Lilley, il ricercatore borsista del progetto all’Università di Liverpool, nel Regno Unito. Il modello risultante delle dinamiche della WNS è stato pubblicato su Zenodo e nella rivista Functional Ecology. La sopravvivenza dei pipistrelli più in salute dipende dalla genetica Il team ha esaminato le differenze genetiche tra i pipistrelli europei e quelli nordamericani. La prima coinvolge un cosiddetto collo di bottiglia relativo alla genetica, causato dalla distruzione di massa della popolazione americana – la selezione dei più sani nella sua forma più estrema. «Può ben essere che i geni nella popolazione, o patrimonio genetico, rimanenti dopo che è stato spazzato via un numero così elevato di animali contribuiscano alla sopravvivenza dei pipistrelli residui», commenta il dott. Lilley. La seconda arma nell’arsenale dello studio era un confronto dei geni che erano stati attivati nel momento in cui i pipistrelli venivano infettati. «Abbiamo esaminato l’RNA prodotto durante l’infezione quando i geni sono attivati, ossia le risposte trascrizionali», riassume il dott. Lilley. «Adesso sappiamo che la relazione tra il fungo e l’ospite europeo non è dannosa, ma si è evoluta fino a diventare commensale», spiega il ricercatore principale. Descrivendo una relazione biologica, il commensalismo si verifica quando un membro trae beneficio dall’altro partner, che non viene però danneggiato. Il dott. Lilley continua: «I risultati di EVOL-WNS mostrano invece che vi è una rigida risposta immunitaria nei pipistrelli nordamericani che potrebbe effettivamente contribuire alla loro mortalità». All’opera i finanziamenti Marie Curie di successo Per il dott. Lilley, il suo percorso e i suoi progressi attraverso gli studi post-dottorato e oltre sono la prova di quanto l’azione Marie Skłodowska-Curie (MSCA) funzioni bene nella pratica. «Svolgo adesso il ruolo di curatore dei mammiferi al Museo finlandese di storia naturale, e questo è stato per me, che avevo passato gli ultimi 5-6 anni come assegnista di ricerca, un progresso molto gradito», sottolinea. Il dott. Lilley riassume ciò che pensa riguardo alla sua formazione e alle sue opportunità: «Penso che la MSCA mi abbia fornito un vantaggio competitivo nel mio lavoro attuale come curatore, visto che molti di questi metodi di sequenziamento di prossima generazione non sono ancora diventati di uso comune nella scienza riguardante la storia naturale basata su raccolte».

Parole chiave

EVOL-WNS, pipistrello, WNS, Europa, fungo, Nord America, genetico, sindrome del naso bianco, Pseudogymnoascus destructans, fungo Pd

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