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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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I Premi Europei per la Scienza rendono onore al 'meglio che l'Europa può offrire'

'Voi rappresentate il meglio che l'Europa può offrire. Siamo orgogliosi di voi,' ha detto il commissario europeo per la scienza e la ricerca, Janez Potocnik, ai vincitori dei Premi Europei per la Scienza durante la cerimonia di consegna dei premi che si è svolta a Bruxelles il...

'Voi rappresentate il meglio che l'Europa può offrire. Siamo orgogliosi di voi,' ha detto il commissario europeo per la scienza e la ricerca, Janez Potocnik, ai vincitori dei Premi Europei per la Scienza durante la cerimonia di consegna dei premi che si è svolta a Bruxelles il 12 marzo. La rosa dei vincitori comprende esperti nel campo dell'enigmatica energia oscura, un team che ha elaborato esemplari di motori molecolari, esperti climatici, ricercatori medici e un'economista. Quest'anno, durante la cerimonia di premiazione sono stati assegnati tre diversi premi: il Premio Cartesio per la Ricerca Collaborativa Transnazionale, i Premi di Eccellenza Marie Curie e il Premio per la Divulgazione Scientifica. Il Premio Cartesio riconosce i meriti di team di ricerca transnazionali che hanno conseguito straordinari risultati scientifici grazie a un lavoro congiunto di collaborazione. Quest'anno il premio da 1,36 Mio EUR è stato diviso tra tre progetti. Grazie allo studio del diffuso patogeno alimentare listeria, l'iniziativa VIRLIS ha sviluppato nuovi metodi per combattere tanto le vecchie quanto le nuove minacce che pone alla salute, in un momento in cui l'efficacia degli antibiotici sta svanendo. Il progetto SYNNAMOTORS sta lavorando allo sviluppo di motori sintetici su scala molecolare, mentre il progetto EPICA ha usato carote di ghiaccio antartico per riuscire comprendere meglio le evoluzioni del clima terrestre negli ultimi 800.000 anni. I Premi di Eccellenza Marie Curie sono assegnati a scienziati che eccellono nel proprio campo e che, in un dato momento della propria carriera, hanno beneficiato del supporto di borse 'Marie Curie', concesse dall'UE per incoraggiare la mobilità dei ricercatori. Ogni vincitore riceve un premio dell'ammontare di 50.000 EUR. Tra i cinque premiati di quest'anno figura, per la prima volta, anche un'economista, La professoressa Luisa Corrado dell'Università di Cambridge si interessa all'impatto della crescita economica sulla nostra felicità. La prof.ssa Corrado intende impiegare il denaro del premio per affinare i propri metodi di ricerca e organizzare eventi su questa importante tematica. Vincitore è anche Robert Nichol, dell'Università di Portsmouth, Regno Unito, un astronomo affascinato dall'energia oscura, quella massa misteriosa che sembra essere alla base dell'accelerazione dell'espansione dell'universo, che non sta rallentando come, invece, si riteneva in passato. Per lui, i soldi del Premio Marie Curie, grazie ai quali è potuto tornare nel Regno Unito dopo una breve permanenza negli Stati Uniti, hanno assunto un'enorme valenza personale. Infatti, sei mesi dopo il suo ritorno, sua madre è deceduta e, se fosse rimasto negli Stati Uniti, non avrebbe potuto trascorrere con lei lo stesso tempo dedicatole durante gli ultimi mesi della sua vita. Valerie O'Donnell dell'Università di Cardiff, Regno Unito, ha vinto il premio grazie alla sua pioneristica ricerca sul ruolo dei radicali liberi nel corpo che, pur essendo nocivi in alcuni casi, sono essenziali per un determinato numero di processi biologici fondamentali, quali il mantenimento della pressione arteriosa. La dott.ssa O'Donnell intende usare il denaro vinto col premio per aderire al programma creato da uno dei vincitori dello scorso anno. 'Wendy Sadler è amministratrice di una società spin-out dell'Università di Cardiff denominata Science Made Simple,' ha dichiarato la dott.ssa O'Donnell al Notiziario CORDIS. Effettivamente, la società coinvolge nelle proprie attività le scuole, i media e la televisione con l'obiettivo di dimostrare che non tutti gli scienziati sono 'uomini anziani in abito marrone con la barba e gli occhiali'. 'Penso converrete sul fatto che non tutti rispondiamo allo stesso identikit,' ha affermato ironicamente. Andrea Ferrari ha svolto un dottorato patrocinato da un programma 'Marie Curie' presso l'Università di Cambridge, Regno Unito, dove tuttora risiede. Oltre ad aggiudicarsi il Premio Marie Curie, ha anche ricevuto una delle prime borse del Consiglio Europeo per la Ricerca, che gli consentirà di continuare la propria ricerca sui nanotubi di carbonio per i prossimi cinque anni. Infine, un premio è andato a Batu Erman, che ha beneficiato di un sussidio Marie Curie di reintegrazione, grazie a cui ha potuto fare ritorno al suo paese natale, la Turchia, dopo diciassette anni trascorsi negli Stati Uniti. Il sussidio, insieme ai finanziamenti stanziati dal governo turco, gli hanno consentito di creare un laboratorio di immunologia di alto livello nel proprio paese. 'Il mio obiettivo è quello di formare una nuova generazione di biologi molecolari turchi,' ha affermato il dott. Erman. Due dei Premi per la Divulgazione Scientifica sono stati assegnati in ambito astronomico. Il francese Jean-Pierre Luminet si è aggiudicato il premio di miglior divulgatore scientifico dell'anno. Questo astrofisico si avvale, infatti, di mostre, romanzi, brani musicali e arti plastiche per far conoscere la propria materia a un pubblico più ampio. Il premio per il miglior documentario audiovisivo è andato a Peter Leonard, che ha scritto, prodotto e diretto un documentario intitolato 'Most of our Universe is missing' per la serie Horizon della BBC. Il programma è riuscito a spiegare aspetti astratti e teorici di cosmologia in maniera chiara e divertente. Infine, Delphine Grinberg è stata insignita del premio di migliore autore di testi scientifici, grazie ai suoi libri che guidano i bambini alla conoscenza del mondo circostante, attraverso semplici esperimenti che possono essere eseguiti a casa. Ciascuno dei vincitori del Premio per la Divulgazione Scientifica ha ricevuto un assegno da 60.000 EUR. Nel frattempo, uno dei vincitori dello scorso anno, Eoin Gill dell'istituto irlandese CALMAST, ha descritto l'impatto prodotto dal premio per la divulgazione scientifica sul proprio lavoro: 'Il premio è un vero e proprio stimolo che ti motiva e ti aiuta ad andare avanti, facendoti stabilire, a mio parere, standard personali sempre più alti,' ha dichiarato al Notiziario CORDIS. 'Da un punto di vista organizzativo, il premio apre certamente molte porte e spinge la gente ad ascoltare ciò che abbiamo da dire'.

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