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Il progetto europeo POPART affronta il deterioramento delle materie plastiche nei musei

I conservatori di tutto il mondo si impegnano per la preservazione e il mantenimento dei manufatti conservati nei musei. Tuttavia, sebbene i conservatori si occupino in modo significativo di dipinti, sculture e fossili, devono affrontare anche un'altra questione, quella relati...

I conservatori di tutto il mondo si impegnano per la preservazione e il mantenimento dei manufatti conservati nei musei. Tuttavia, sebbene i conservatori si occupino in modo significativo di dipinti, sculture e fossili, devono affrontare anche un'altra questione, quella relativa alla modalità migliore per la preservazione della plastica. Gli artisti hanno utilizzato i polimeri sintetici nel proprio lavoro a partire dagli anni Cinquanta del XX secolo: ora l'Unione europea sostiene un progetto che mira a migliorare la conservazione di queste opere d'arte. Il progetto POPART ("Preservation of plastic artefacts in museum collections") ha ricevuto un finanziamento pari a 2,1 milioni di euro nell'ambito del tema "Ambiente" del Settimo programma quadro. POPART è un consorzio composto da ricercatori museali, accademici e agenzie governative provenienti da otto paesi, che si occupa di esaminare il deterioramento della plastica e di sviluppare tecniche per l'esposizione e la pulizia degli oggetti. I partner del progetto concentrano la propria attenzione su alcune collezioni create con polimeri sintetici come l'acetato di cellulosa e il cloruro di polivinile (PVC), così come pure manufatti tridimensionali soggetti a processi di degradazione fisica. Obiettivo del progetto è sviluppare una strategia paneuropea per una migliore conservazione e per il mantenimento degli oggetti in plastica presenti nelle collezioni museali. I partner uniranno le proprie risorse per valutare e stabilire procedure efficaci per l'esposizione, la pulizia e il restauro di questi manufatti. Il progetto prevede cinque fasi fondamentali: identificazione dei manufatti in polimero, stima delle collezioni, valutazione dello stato di degradazione del polimero, conservazione e diffusione. Ai fini dell'identificazione dei manufatti in polimero i ricercatori creeranno una collezione di riferimento costituita da campioni di oggetti di plastica che rappresenterà i materiali nuovi e ormai deteriorati presenti nei musei. Non saranno meno di un centinaio i manufatti che verranno valutati, esaminati e identificati dai ricercatori per mezzo dell'uso calibrato della spettroscopia nel vicino infrarosso (NIRS). Nella fase di stima delle collezioni, i partner del progetto si occuperanno di valutare la frequenza e il tipo di deterioramento degli oggetti e classificheranno inoltre la degradazione del polimero. Come affermano, si occuperanno anche di valutare lo stato di degradazione nelle collezioni a distanza di dieci anni dalla produzione degli oggetti. I ricercatori hanno osservato che gli obiettivi per la conservazione sono la caratterizzazione dei prodotti di degradazione prodotti dagli oggetti in polimero durante le fasi di archiviazione e la valutazione del rischio, così come pure lo studio della degradazione di alcuni polimeri di riferimento, ricorrendo a varie tecniche di analisi, tra le quali la luminescenza chimica e termica. POPART stabilirà il rischio associato alla pulizia e diffonderà i risultati ottenuti in schede tecniche relative alle migliori modalità per detergere i manufatti ai fini di una conservazione ottimale degli stessi. Al termine del progetto i ricercatori sottoporranno i risultati scientifici a varie riviste e in occasione di diverse conferenze. I partner del progetto hanno affermato che la stessa banca-dati CORDIS verrà utilizzata per informare il pubblico sul progetto e verranno inoltre preparati comunicati stampa per fornire una breve panoramica del progetto. Quest'anno hanno già avuto luogo alcuni workshop e due sono in programma per giugno 2009. Il processo di diffusione comprenderà anche la discussione dei risultati insieme ai conservatori e ai sovraintendenti di quattro musei. Come affermato dal team, i risultati ottenuti in questo studio aiuteranno i conservatori e i sovraintendenti a migliorare lo stato di conservazione dei manufatti in plastica. Nel caso venissero identificati siti a rischio, i ricercatori collaboreranno con il personale addetto per trovare delle soluzioni.

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