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Contenuto archiviato il 2024-04-17

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Il nuovo direttore esecutivo dell'IMI: "La mia priorità è attirare gli scienziati migliori"

All'inizio di quest'anno il professore belga di immunologia Michel Goldman è stato nominato direttore esecutivo dell'IMI (Iniziativa per la medicina innovativa), un'Iniziativa tecnologica congiunta (ITC). Prima di assumere il suo nuovo ruolo il 16 settembre, il professor Goldm...

All'inizio di quest'anno il professore belga di immunologia Michel Goldman è stato nominato direttore esecutivo dell'IMI (Iniziativa per la medicina innovativa), un'Iniziativa tecnologica congiunta (ITC). Prima di assumere il suo nuovo ruolo il 16 settembre, il professor Goldman ha rilasciato un'intervista al Notiziario CORDIS riguardante la sua carriera fino ad oggi e le sue aspettative per l'IMI. Dopo la sua formazione medica, Michel Goldman iniziò la sua carriera curando pazienti con problemi renali. Il suo interesse per la ricerca fu innescato dalla constatazione che occorrevano urgentemente ulteriori studi se si volevano migliorare le condizioni dei pazienti. Nel corso degli anni la sua ricerca ha riguardato il meccanismo delle malattie immunitarie e del funzionamento dei coadiuvanti nei vaccini. Il suo lavoro più recente si concentra sulla prevenzione del rigetto degli organi trapiantati, in particolare sui modi di ridurre la quantità di farmaci immunosoppressori assunti dai pazienti. Il professor Goldman ritiene la collaborazione con l'industria "assolutamente necessaria". "Quando la ricerca dà buoni frutti, quando si riesce a scoprire percorsi che potrebbero condurre verso nuove terapie, diventano necessari partenariati con l'industria per trasformare tutto questo in farmaci che possono essere reperiti in farmacia," ha spiegato. Nel 2004, ha creato l'Institute for Medical Immunology (un'altra IMI), il primo partenariato pubblico-privato nel settore biomedico nella regione belga della Vallonia. Il partenariato si concentra su una serie di argomenti legati all'immunologia; il partner industriale ha il diritto di rifiutare per primo qualsiasi scoperta fatta. Per il professor Goldman la candidatura al posto di direttore esecutivo dell'IMI è stata l'evoluzione logica della sua carriera. "Mi sono reso conto che questo tipo di partenariati sono assolutamente necessari se si vuole impiegare ciò che si compie a livello di ricerca a benficio dei pazienti, cosa che rappresenta il mio obiettivo e la mia aspirazione in quanto medico", dice. Essendo un protagonista del cluster vallone dedicato alla salute, il professor Goldman ha realizzato che per sfruttare al meglio questo tipo di partenariato, bisognava allargarlo. "L'Europa rappresentava per me l'evoluzione naturale", aggiunge. Un altro aspetto dell'Iniziativa sui farmaci innovativi ad attirare il professor Goldman era la capacità di concentrare l'attenzione sui pazienti e di riunire pazienti, industria e accademia. La prima priorità in programma sarà quella di pubblicizzare l'IMI. Il secondo invito a presentare proposte dovrebbe essere lanciato alla fine di ottobre e il nuovo direttore esecutivo dedicherà le prime settimane del suo nuovo incarico per spiegare i temi di questo secondo invito e di cosa l'IMI si aspetta dalle proposte di progetto. "L'obiettivo di questa comunicazione intensa è di attirare i migliori scienziati", ha spiegato. Una delle priorità del secondo invito è il cancro, l'IMI è alla ricerca di progetti che potrebbero eventualmente condurre alla scoperta di nuovi farmaci più efficaci. Sono anche interessati a progetti sulla ricerca di nuovi biomarcatori, che riescono a individuare e quantificare le cellule anomale e permettono ai medici di valutare la gravità della malattia. Un'altra priorità sono le malattie infettive. "Qui lo scopo è di sviluppare nuovi test che permettano ai medici di individuare le infezioni più tempestivamente, magari vicino al letto del malato", ha detto il professor Goldman. L'IMI accoglierebbe inoltre volentieri nuovi test capaci di prevedere quali infezioni saranno resistenti agli antibiotici. Il professor Goldman spiega che questo permetterebbe ai medici di prescrivere antibiotici essendo sicuri che combatteranno efficacemente l'infezione. Un'altra priorità riguarda le malattie infiammatorie immunitarie come l'artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico e la malattia infiammatoria dell'intestino. I trattamenti attuali per questi disturbi causano spiacevoli effetti collaterali. Infine, il secondo invito finanzierà progetti sulla gestione delle conoscenze. "Ogni giorno - in tutti i laboratori dell'industria e dei centri di ricerca - produciamo un'enorme mole di dati", ha commentato il professor Goldman. Soltanto una minima parte di questi dati viene analizzata in dettaglio. Lo scambio e il confronto di un numero maggiore di dati potrebbe comportare enormi progressi nella farmaceutica. In passato l'IMI è stata criticata a causa delle sue norme di finanziamento, alcune università si sono infatti lamentate del fatto che per loro partecipare ai progetti IMI è semplicemente troppo costoso. Il professor Goldman ha già in programma un incontro con i rappresentanti delle università europee e - secondo lui - si potrà sicuramente trovare una soluzione a questo problema. "Per attirare i migliori scienziati si deve avere in mano un meccanismo di finanziamento attraente", ha detto al Notiziario CORDIS. "Perciò quest'argomento sarà discusso e sono convinto che si possano trovare delle soluzioni." Quest'ultime potrebbero riguardare aspetti tecnici di contabilità e un cambiamento nel modo in cui le università calcolano il budget di un progetto, suggerisce. Il professor Goldman ha una visione chiara di dove si troverà l'IMI fra cinque anni. Oltre ai risultati concreti nello sviluppo di biomarcatori, spera anche che saranno pronte le nuove reti di gestione della conoscenza e i sistemi d'istruzione e formazione. A un livello più generale, auspica che l'Europa si sarà affermata come una regione "in cui lo sviluppo di farmaci è una priorità, in cui i migliori scienziati sono veramente incoraggiati a rimanere e in cui i pazienti si rendono conto che le aziende private e gli enti pubblici compiono effettivamente ogni sforzo per fornire loro i migliori trattamenti nel più breve tempo possibile". "Credo che per la riuscita sarà fondamentale ristabilire in Europa la fiducia tra i pazienti e coloro che creano i farmaci del futuro", ha aggiunto. Nonostante sia lieto di sottolineare l'importanza dell'autonomia dell'Impresa comune IMI, il professor Goldman ci tiene a fare da mediatore con la Commissione europea, per assicurare che le sinergie tra l'IMI e le altre iniziative vengano individuate e sfruttate. L'IMI fa parte di una serie di ITC finanziate nell'ambito del Settimo programma quadro (7° PQ). Questi partenariati pubblico-privati raccolgono finanziamenti dal settore pubblico e industriale in vari campi. Nei mesi scorsi sono stati rilasciati i dati sui primi progetti che hanno ricevuto finanziamenti dall'IMI.

Paesi

Belgio

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