L'UE finanzia una ricerca per migliorare le procedure di evacuazione e protezione
I sopravvissuti dei bombardamenti terroristici che si sono verificati a Londra il 7 luglio 2005 dovrebbero mettersi in contatto con il ricercatore britannico Ed Galea, che desidera usare la loro esperienza per contribuire a migliorare la creazione delle procedure di evacuazione in tutto il mondo. Lo studio di ricerca è finanziato in parte dal progetto BESECU ("Human behaviour in crisis situations: a cross cultural investigation to tailor security-related communication"), che ha ricevuto oltre 2 Mio EUR nell'ambito del tema "Sicurezza" del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'UE. Il professor Ed Galea, direttore e fondatore del Fire Safety Engineering Group (FSEG) presso l'Università di Greenwich nel Regno Unito, ha studiato in passato il comportamento delle persone coinvolte nei grandi disastri, tra cui i sopravvissuti dell'attacco al World Trade Centre negli Stati Uniti dell'11 settembre 2001, di incidenti aerei e dell'incidente ferroviario avvenuto a Paddington nel Regno Unito. I risultati di questo lavoro sono già usati da architetti, ingegneri e servizi di emergenza in tutto il mondo. Il professor Galea adesso vuole intervistare le persone che sono state evacuate da treni, stazioni ed edifici a Londra il 7 luglio. "È soltanto parlando con i sopravvissuti che possiamo capire veramente come le persone reagiscono in situazioni di crisi e di pericolo nel mondo reale," ha detto il professor Galea. "In questo modo potremo migliorare il design degli edifici e di tutte le forme di trasporto pubblico e le relative procedure di evacuazione, per salvare vite umane." Secondo il professore è importante sottolineare che "i film di Holliwood sono sistematicamente sbagliati" e - spiega - che le imprecisioni viste sul grande schermo "tendono a influenzare il modo in cui molti, persino professionisti del settore, credono che le persone reagiscano in situazioni di emergenza". Durante l'inchiesta è stata sollevata la questione se alcune vittime si sarebbero potute salvare qualora i paramedici e gli altri membri del personale dei servizi di emergenza fossero stati in grado di accedere alla zona di crisi più velocemente. Il professor Galea ha anche sottolineato l'esigenza di "scoprire se persone di paesi diversi e culture diverse reagiscono in modo diverso in queste situazioni di crisi, in modo da poter assicurare che le differenze culturali siano integrate nelle procedure di evacuazione e nei nostri modelli di evacuazione degli edifici". Un'altra parte della ricerca del professor Galea consisterà nell'intervistare uomini e donne che si sono trovati in evacuazioni di emergenza durante grandi incendi in edifici pubblici o privati. Come incidenti degni di interesse ha citato alcuni incendi recenti come quello del Royal Marsden Hospital a Chelsea nel 2008, l'esplosione al Swan & Royal Hotel a Clitheroe nel 2009 o l'incendio nelle Shirley Towers a Southampton ad aprile di quest'anno. È inoltre interessato a parlare con persone che sono state coinvolte, a partire dal gennaio 2000, in innondazioni abbastanza gravi da richiedere l'intervento dei servizi di emergenza e l'evaquazione degli edifici. Per esempio, i ricercatori vogliono ascoltare gli abitanti di varie regioni del Regno Unito come Grampian, Tayside e Cumbria, dove si sono verificate le disastrose innondazioni dell'autunno 2009. Il progetto BESECU sta esaminando le differenze intraculturali ed etniche del comportamento umano in situazioni di crisi, per adattare la comunicazione riguardante la sicurezza, le istruzioni e le procedure con l'intento di migliorare l'evacuazione e la protezione. I partner del progetto credono che la loro ricerca sarà utile alle squadre di primo intervento e a chi si occupa di edilizia e dello sviluppo di procedure operative di emergenza per gli edifici. Al progetto BESECU hanno collaborato ricercatori da Germania, Polonia, Regno Unito, Repubblica ceca, Svezia e Turchia.
Paesi
Cechia, Germania, Polonia, Svezia, Turchia, Regno Unito