Una nuova tecnologia consente alle stazioni sciistiche di produrre neve in presenza di temperature sopra lo zero
Un effetto dei cambiamenti climatici è rappresentato da inverni più miti e meno nevicate, che costituiscono una grave minaccia per la multi-miliardaria industria sciistica europea. Sebbene molte stazioni sciistiche dispongano di macchine per l’innevamento artificiale per allungare la stagione sciistica, esse sono utili solo quando le temperature sono sotto lo zero. Per mettere al sicuro l’industria dello sci dai futuri cambiamenti climatici, il progetto SnowRESolution, finanziato dall’UE, sta sviluppando una tecnologia in grado di produrre neve di alta qualità a temperature superiori a 0° C, in tutte le condizioni climatiche e senza additivi chimici. «Il turismo invernale, che genera entrate annuali superiori a 70 miliardi di euro, dipende completamente dalla presenza di neve sul terreno», afferma Francesco Besana, coordinatore del progetto . «Il nostro progetto si propone di mitigare questo rischio producendo un sistema di innevamento artificiale affidabile, completamente automatizzato e controllato a distanza che fornisce una produzione di neve continua ed è alimentato da fonti di energia rinnovabile». Una nuova soluzione La tecnologia brevettata del progetto utilizza un ciclo di refrigerazione termicamente controllato che sfrutta il punto triplo dell’acqua. In queste condizioni, che si verificano a 0° C e quasi nel vuoto (6 mbar), le tre fasi di ghiaccio, liquido e vapore sono in equilibrio e iniziano a formarsi piccoli cristalli di ghiaccio. L’energia termica per il compressore a getto di vapore del sistema è fornita da fonti di energia rinnovabile (FER) quali ad esempio collettori solari o una caldaia a biomassa. «L’acqua è l’unico fluido agente dell’intero sistema, e questo garantisce una fornitura di neve rispettosa dell’ambiente», afferma Besana. «Nessuno al mondo ha mai proposto una soluzione simile per la generazione di neve». Durante lo sviluppo della tecnologia, i ricercatori del progetto hanno dovuto superare diverse sfide inaspettate. Ad esempio, i ricercatori hanno scoperto che una volta raggiunta la temperatura di -5° C, la macchina Snow4Ever del progetto non si riavviava automaticamente. «Questo ci ha imposto di progettare un sistema antigelo per evitare che le macchine si congelassero quando non venivano utilizzate, anche per brevi periodi», spiega Besana. «Abbiamo anche aggiunto una funzione che riavvia automaticamente la macchina ogni volta che la temperatura raggiunge -3º C». La neve prodotta dalle macchine Snow4Ever ha una densità inferiore a 500 kg/m3 e una granulometria dei cristalli inferiore a 0,5 mm. Quando le macchine funzionano con energia termica proveniente da FER, il consumo energetico è di 10 kWh/m3 di neve (rispetto ai 30 kWh/m3 consumati quando si utilizza l’elettricità). Una macchina Snow4Ever standard può produrre circa 48 m3 di neve all’ora. «Complessivamente, i nostri programmi pilota hanno raggiunto un equilibrio eccezionale tra la qualità della neve, il consumo di energia e i tassi di produzione giornalieri», osserva Besana. «Ma soprattutto, abbiamo dimostrato con successo la fattibilità di un innevamento artificiale rinnovabile privo di sostanze chimiche e a temperature superiori a zero gradi Celsius». I primi clienti hanno firmato Sebbene sia ancora lontano dall’essere il fornitore ufficiale di neve di prestigiose gare di sci come la Marcialonga, il progetto ha prodotto cinque macchine Snow4Ever in tre diverse dimensioni. E dopo aver eseguito prove pilota in tutto il mondo, SnowRESolution ha già conquistato i suoi primi clienti. «Le nostre macchine sono attualmente in una fase pre-serie e disponibili per la vendita», afferma Besana. «Tuttavia, c’è ancora molto da fare, e continuiamo ad apportare migliorie che aumentano l’efficienza e la durata delle macchine Snow4Ever riducendo allo stesso tempo i costi».
Parole chiave
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