Un metodo innovativo ricicla i vecchi pneumatici in bitume stradale
Un’automobile media potrebbe fare uso di sei o più set di pneumatici nel corso della sua vita utile. Nella sola Europa, ciò equivale a circa 3,2 milioni di tonnellate di pneumatici abbandonati ogni anno. Sebbene l’Europa ora ne recuperi la maggior parte, fino a poco tempo fa i pneumatici abbandonati finivano in discarica, dove ne rimangono circa 6 milioni di tonnellate. La perdita di liquidi tossici dalla discarica rappresenta un grave problema ambientale. Inoltre, in Europa, solo circa il 45 % dei pneumatici recuperati viene riciclato. Ciò rivela l’inadeguatezza delle tecnologie e la non redditività del riciclaggio. Il resto viene bruciato per la produzione di energia, ponendo un problema ambientale ancora più grave. Tutti questi problemi indicano la necessità per l’Europa di trovare un modo migliore per riciclare i vecchi pneumatici. Il progetto ECOMOBI, finanziato dall’UE, ha sviluppato una soluzione che incorpora la gomma degli pneumatici fuori uso (PFU) nel bitume stradale. Il metodo ricicla efficacemente la gomma migliorando al contempo il bitume rispetto alle miscele tradizionali.
Additivi per bitume
Il bitume per pavimentazioni ad alte prestazioni necessita di additivi. Senza di essi, il bitume si consuma rapidamente, subisce deformazioni e scarse prestazioni meccaniche, oltre a essere vulnerabile alle temperature estreme. Diversi additivi sono stati sviluppati negli ultimi decenni. Uno, lo stirene-butadiene-stirene (SBS), è un elastomero che migliora la consistenza del bitume e la stabilità allo stoccaggio in modo superiore rispetto ad altri additivi. Ecco perché a oggi l’SBS è stato il principale modificatore di bitume in uso. La nuova ricetta di ECOMOBI, denominata RD PRENE, sostituisce l’SBS con un composto contenente gomma PFU. La gomma PFU è più economica dell’SBS ed è utilizzabile insieme ad altri modificatori. RD PRENE viene lavorato allo stesso modo delle tradizionali miscele di bitume. «In breve, la gomma dell’RD PRENE viene miscelata in serbatoi di bitume fino a quando non viene fusa e dispersa», afferma Roberto Cardinali, coordinatore del progetto.
Prove su strada
Dopo che i ricercatori hanno finalizzato la formulazione e la produzione della nuova miscela, il team l’ha testata in condizioni realistiche. Le prove hanno interessato giunti di ponti e due tratti di strada nelle Marche, in Italia. I test hanno dimostrato che l’RD PRENE ha prestazioni migliori rispetto alle miscele SBS. RD PRENE allunga la durata di servizio della strada e riduce il rumore del traffico. Anche i costi energetici per produrre bitume con gomma PFU sono inferiori rispetto a quelli per l’utilizzo di SBS. «La nostra tecnologia è un modo efficace ed efficiente per utilizzare gli PFU nella modifica del bitume», afferma Cardinali, «raggiungendo quanto meno le stesse prestazioni tecniche e riducendo i costi rispetto ai metodi convenzionali». Inoltre, la sostituzione di SBS come modificatore di bitume in Europa consentirebbe di risparmiare fino a 3 000 tonnellate di inquinamento da CO2 ogni anno. I risultati del progetto hanno attirato l’attenzione, portando a numerosi clienti pilota e ordini di prova. Ciò costituisce un successo significativo per il progetto. I ricercatori hanno lavorato con i clienti per mettere a punto la formulazione in base alle esigenze individuali e ai requisiti tecnici. Ad esempio, il team di progetto può adattare il processo a seconda dell’attrezzatura esistente dei clienti. Ciò ottimizza anche i vantaggi di RD PRENE. Il team sta inoltre espandendo la propria rete commerciale e sta cercando nuovi clienti, tentando al contempo di aumentare il numero di potenziali applicazioni. ECOMOBI e RD PRENE rappresentano una doppia vittoria. La nuova miscela fa buon uso dei vecchi pneumatici. Funziona anche meglio delle formulazioni convenzionali, è più economica da realizzare ed è migliore per l’ambiente. Gli europei possono aspettarsi di vederne tanta in futuro.
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