Abbattere le barriere delle biciclette elettriche
Il progetto europeo VELLO CMC sta aiutando la start-up austriaca VELLO a superare le barriere per una maggiore diffusione nelle città europee finanziando uno studio di fattibilità. In questo modo, si propone di promuovere una forma più sostenibile di mobilità urbana. «Le persone cercano una soluzione di mobilità personale che sia leggera, che possa essere portata ovunque, che si ripieghi facilmente e che non inquini», spiega la co-fondatrice di VELLO, Valerie Wolff. La Bike+ di VELLO, con i suoi 12 kg scarsi, è molto leggera. Può essere ripiegata in due semplici mosse grazie al meccanismo esclusivo progettato da VELLO dotato di innovativo blocco magnetico e ripiegamento verticale anteriore, ora brevettato. Ciò significa che è possibile ripiegare rapidamente una normale bicicletta, riducendone di quattro volte le dimensioni, così da poterla stivare in treno o riporla sotto la scrivania a lavoro, mettendola al riparo dai furti. Essa offre inoltre una soluzione al problema di rimanere a piedi con la batteria scarica.
La batteria si carica da sola
La ruota posteriore della Bike+ di VELLO è dotata di un mozzo contenente motore, batterie, elettronica e sensori in una singola unità del peso di circa 3 kg. Il sistema agisce come una grande dinamo trasformando l’energia cinetica di riserva in energia elettrica e ricaricando le batterie durante la discesa, la frenata o la pedalata. Questo elimina la necessità di ricarica e assicura al dispositivo un raggio d’azione infinito. Il mozzo è stato sviluppato dalla start-up italiana Zehus con l’aiuto del progetto BITRIDE BIKE SHARING finanziato dall’UE e condotto dal 2017 al 2018. VELLO ha utilizzato il sostegno dell’UE per esplorare il mercato per un’introduzione commerciale in tutta Europa e studiare nuovi modelli aziendali, compresi nuovi tipi di programmi di bike sharing. Nel mese di settembre 2019, ha condotto studi approfonditi con grandi e piccole aziende austriache, tra cui operatori ferroviari e di navi da crociera, società automobilistiche, alberghi, ristoranti e attività di noleggio biciclette. Lo studio ha evidenziato potenziali problemi di vandalismo ed elevati costi di gestione. Alla fine, è risultato chiaro che rendere praticabili programmi di bike sharing di questo tipo richiederebbe volumi di produzione e finanziamenti esterni molto più elevati, rendendoli incompatibili con l’attuale modello di business. «Avremmo bisogno di un grande investitore e di generare un enorme volume di vendite», spiega Wolff. «Per il momento, ci stiamo concentrando sulla vendita diretta e attraverso i nostri partner di vendita al dettaglio».
Promettenti opportunità
Lo studio ha portato ad altri benefici per VELLO. A novembre 2019 il parlamento austriaco ha approvato un regime agevolato per il leasing di biciclette, che consente ai datori di lavoro di estendere i privilegi e i benefici fiscali delle auto aziendali a chi vuole acquistare biciclette per il pendolarismo. Dal suo lancio in Germania, avvenuto 2 anni fa, la diffusione è aumentata rapidamente e Wolff ritiene che la versione austriaca potrebbe aumentare notevolmente la domanda della Bike+ di VELLO offrendo alle persone grandi risparmi sul prezzo di vendita al dettaglio. «Nel giugno [2019], quando abbiamo iniziato il progetto, non pensavamo alle società, ma il tempismo delle nostre interviste è stato davvero buono, perché una volta approvato il provvedimento, avevamo già stabilito buoni rapporti con queste grandi aziende», ha affermato Wolff, «così noi le conosciamo attraverso lo studio e loro conoscono i benefici per i dipendenti».
Parole chiave
VELLO CMC, bicicletta elettrica, ricarica, batteria, meccanismo di ripiegamento, mobilità urbana, bike sharing