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Contenuto archiviato il 2023-04-17

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Il suono della COVID-19? Una nuova applicazione per individuare i sintomi tramite le voci e la tosse

Un gruppo di ricercatori ha lanciato un’applicazione per telefoni cellulari che ascolta le voci e i colpi di tosse degli utenti per cercare di rilevare se sono infetti dal nuovo coronavirus.

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Grazie ai tentativi in corso per aiutare a gestire la pandemia da coronavirus, un gruppo di scienziati finanziati dall’UE ha introdotto un’applicazione per telefoni cellulari che raccoglie i dati per contribuire a diagnosticare la COVID-19. Questa applicazione assisterà gli scienziati nello sviluppo di algoritmi di apprendimento automatico che potrebbero stabilire automaticamente se una persona è affetta da COVID-19, sulla base del modo in cui parla, tossisce e respira. «Sappiamo ancora troppo poco su questo virus e sulla malattia che provoca, e in una situazione pandemica come quella in cui ci troviamo attualmente, più informazioni attendibili riusciamo a ottenere, meglio è» afferma la prof. Cecilia Mascolo dell’Università di Cambridge, a capo del progetto EAR. Come viene riportato in un comunicato stampa della stessa università, la prof. aggiunge: «Parlando con i medici, uno degli aspetti più diffusi che hanno notato nei pazienti affetti dal virus, riguarda il modo in cui riprendono fiato mentre parlano, oltre a una tosse secca e agli intervalli del loro andamento respiratorio». La prof. Mascolo inoltre dichiara: «Esistono pochissimi ampi set di dati sui suoni respiratori, quindi per migliorare gli algoritmi che potrebbero essere usati per una diagnosi precoce, abbiamo bisogno di tanti campioni da quanti più partecipanti possibile. Anche se non otteniamo molti casi positivi di coronavirus, potremmo evidenziare dei collegamenti con altre patologie». Oltre ai campioni di voce, respiro e tosse, l’applicazione raccoglie dati demografici e dati relativi alla storia clinica di base dagli utenti e inoltre domanda loro se sono risultati positivi al coronavirus. L’applicazione sarà disponibile in diverse lingue. Il comunicato stampa dell’Università di Cambridge afferma: «Una volta che avrà completato l'analisi iniziale sui dati raccolti dall’applicazione, il team fornirà il set di dati ad altri ricercatori. Il set di dati potrebbe aiutare a chiarire la progressione della malattia, ad esempio ad approfondire la relazione tra le complicazioni respiratorie e la storia clinica».

I suoni del corpo umano

In un articolo del Consiglio europeo della ricerca, la prof. Mascolo riassume il modo in cui il suo team esamina «modi efficienti ed efficaci riguardanti sistemi per catturare i suoni del corpo umano e consentire una diagnosi precoce di diverse malattie utilizzando l’intelligenza artificiale. Anomalie in suoni quali pulsazioni, sibili, respiro e voce sono indicatori di malattie e, come tali, una preziosa fonte di informazioni mediche». La prof. Mascolo dichiara che il team si concentra sull'ottimizzazione delle tecnologie audio nei dispositivi mobili per analizzare l’inizio e la progressione di svariate malattie cardiovascolari e respiratorie, «con un enorme potenziale per la diagnostica economica e su larga scala». Il progetto EAR (Audio-based Mobile Health Diagnostics), che ha supportato in parte lo sviluppo della nuova applicazione, si protrarrà fino a settembre 2024. I suoi modelli audio sono volti a «sfruttare al meglio l’utilizzo di risorse hardware locali con un’ottimizzazione della potenza e una precisione in campionamenti audio scarsi e in tempo quasi reale», come osservato sul sito CORDIS. Per maggiori informazioni, consultare: progetto EAR

Parole chiave

EAR, coronavirus, COVID-19, tosse, voce, sanità mobile

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