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Towards circular economy in the plastic packaging value chain

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Chiudere il ciclo per proteggere l’ambiente e migliorare la sostenibilità

Un ciclo di vita lineare per la plastica, che inizia con le risorse naturali vergini e termina con l’incenerimento dei prodotti o lo smaltimento in discarica, mette sotto pressione l’ambiente. Nuovi biomateriali e innovativi strumenti e processi di riciclo e recupero preserveranno le risorse, diminuiranno le emissioni e ridurranno al minimo l’inquinamento causato dalla plastica sulla terra e nel mare.

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La produzione di plastica globale è incrementata enormemente nel corso degli ultimi 50 anni. Entro il 2050, potrebbe rappresentare il 20 % del consumo di petrolio a livello globale. L’aumento della sua produzione e del relativo utilizzo, in particolare di plastica monouso, ha portato a una crescente generazione di rifiuti plastici, la maggior parte dei quali viene tuttora incenerita o scartata. In Europa, nel 2018 le applicazioni di imballaggio equivalevano al 39,9 % della domanda totale di plastica e si configuravano come il più ampio campo di applicazione per l’industria della plastica. Il progetto CIRC-PACK, finanziato dall’UE, ci aiuterà a chiudere il cerchio, letteralmente, con numerose innovazioni volte a sostenere un’economia circolare «dalla culla alla culla» per la catena del valore degli imballaggi in plastica. Grazie a un consorzio di partner attivi in tutte le diverse fasi di questa catena, è stato possibile garantire il successo dell’iniziativa.

Dalla natura alla natura

La plastica rigida, come quella utilizzata nelle bottiglie di plastica, è normalmente costituita da un unico materiale, il che facilita enormemente il processo di riciclaggio. Le pellicole di plastica multistrato, una combinazione non riciclabile di materie plastiche o di prodotti composti da più materiali quali il cartone plastificato, sono un capitolo a parte: esse, infatti, vengono solitamente incenerite o smaltite in discarica, un fatto che rappresenta un ostacolo al raggiungimento di un’economia circolare della plastica. Grazie a CIRC-PACK, tutto ciò sta cambiando in meglio. Aitana Sáez de Guinoa Vilaplana, coordinatrice di CIRC-PACK e responsabile di progetto per la tecnologia presso CIRCE, spiega: «Abbiamo sviluppato una plastica biodegradabile utilizzando materie prime biocompatibili alternative e progettazioni di imballaggi ecocompatibili adattate a questa tipologia di plastica, in modo da migliorare la raccolta e il riciclo. Per incrementare la riciclabilità e consentire una solida economia della plastica in seguito al suo utilizzo, abbiamo supportato tali materiali e progettazioni con i metodi e le tecnologie da noi concepiti.

Prepararsi a proteggere il nostro ambiente

I biomateriali biodegradabili e compostabili di CIRC-PACK sono stati dimostrati in sacchetti di plastica, imballaggi flessibili destinati a prodotti per l’igiene, capsule da caffè, flaconi di shampoo, vaschette per i pasti e pellicole per alimenti. Una valutazione del ciclo di vita ha dimostrato che l’impiego dei nuovi biopolimeri nelle applicazioni bersaglio ha ridotto l’indicatore relativo alla scarsità delle risorse fossili di circa il 20 %, il consumo idrico di un valore compreso tra il 6 e il 40 % e il potenziale di riscaldamento globale di una percentuale tra il 14 e il 50 %. L’applicazione dei principi di progettazione ecocompatibile alle pellicole multistrato per sigillare le vaschette per gli alimenti ha stimolato la concezione di uno strato di plastica costituito da un unico materiale biocompatibile e compostabile, un’attraente alternativa alle attuali pellicole multistrato non riciclabili. Un contenitore composto da più materiali per il detersivo in polvere sostituisce la convenzionale plastificazione in poliestere con un rivestimento biopolimerico a dispersione che consente uno svolgimento del processo di riciclaggio del cartone senza impedimenti. Gli innovativi materiali e imballaggi sono stati integrati con l’impiego di nuovi metodi e tecnologie volti a incrementare la riciclabilità e permettere la realizzazione di una solida economia della plastica in seguito al suo utilizzo. Precisa Sáez de Guinoa: «Nel settore automobilistico, il riciclaggio ad anello chiuso e il riutilizzo di materiali di scarto per produrre nuovi componenti di automobili ha ridotto più o meno del 20 % l’impiego di polipropilene vergine». Il riciclo dei pannolini ha generato plastica per l’industria degli imballaggi terziari e cellulosa per il settore dei biopolimeri. Il monitoraggio in tempo reale nel corso dell’estrusione dei materiali riciclati ha consentito di adattare i parametri operativi per ottimizzare le proprietà finali, superando molte sfide legate all’eterogeneità dei rifiuti plastici post-consumo. È stato lanciato uno «strumento di progettazione ecocompatibile degli imballaggi» per aiutare i produttori e i progettisti di tali soluzioni per il confezionamento a migliorare la loro circolarità e riciclabilità. Sáez de Guinoa sintetizza: «I proprietari dei marchi possono avvalersi delle innovazioni per offrire ai propri clienti prodotti più sostenibili. I sistemi di riciclaggio traggono vantaggio dall’eliminazione di formati “problematici”, come quelli multistrato e a più materiali. Infine, l’ambiente beneficia del minore impatto esercitato da tutte le soluzioni sviluppate nell’ambito di CIRC-PACK». Chiudere il cerchio è davvero semplice, oltre che bello!

Parole chiave

CIRC-PACK, plastica, imballaggio, riciclo, biopolimero, biodegradabile, compostabile, progettazione ecocompatibile, economia circolare della plastica, polipropilene

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