European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Spatiotemporal evolution of the hydrological cycle throughout the European continent during past abrupt climate changes

Article Category

Article available in the following languages:

Cosa può dirci sul nostro futuro una crisi climatica dell’Età della pietra

Un repentino cambiamento climatico avvenuto 12 000 anni fa contiene indizi sulle possibili conseguenze del riscaldamento globale in diverse regioni europee.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

I gas serra prodotti dall’attività umana stanno riscaldando il pianeta, ma il modo in cui i cambiamenti climatici si manifesteranno su piccola scala è ancora un quesito irrisolto. «Sappiamo che i cambiamenti non avvengono in modo uniforme», afferma il paleoclimatologo e geochimico Dirk Sachse, coordinatore del progetto STEEPclim. «È più importante sapere che alcune regioni sono soggette ad alluvioni o siccità che a un generale aumento delle temperature».

Era glaciale

Per comprendere meglio le caratteristiche di un clima in rapido mutamento, Sachse e il suo gruppo di ricerca hanno preso in esame un periodo storico, noto come Dryas recente, di circa 12 000 anni fa. Al termine dell’ultima glaciazione, dopo un periodo di temperature più miti e lo scioglimento delle coltri glaciali continentali, le temperature dell’emisfero settentrionale subirono un brusco calo, che fece quasi ripiombare l’Europa in un’era glaciale. «Nell’arco di 100 anni la temperatura è scesa di 4 gradi: un cambiamento climatico estremamente repentino dal punto di vista geologico», spiega Sachse, responsabile del Laboratorio di geochimica organica di superficie presso il Centro Helmholtz del GFZ di Potsdam in Germania. «Questi cambiamenti sono avvenuti nell’arco di una vita umana». Per comprendere come questo periodo caratterizzato da rapidi cambiamenti del clima abbia influenzato le diverse regioni dell’Europa, Sachse e il suo gruppo, grazie al sostegno dell’UE, hanno osservato carote di sedimento raccolte nei laghi del continente: intrappolati negli strati di fango vi sono infatti i residui di cera delle foglie, il lucido strato protettivo di idrocarburi che ricopre tutte le piante superiori.

Dati storici

Tali composti sono detti fossili molecolari e le proporzioni di isotopi stabili di carbonio e idrogeno presenti in queste cere fungono da registro dell’idroclima dell’epoca. «Non ricostruiamo la temperatura, ma possiamo notare alcune condizioni ambientali, come le siccità e i periodi più umidi», afferma. Grazie all’aiuto di collaboratori, alcune carote di sedimento sono state raccolte in venti laghi, dall’Estonia fino alla Spagna meridionale. Le laminazioni all’interno delle carote, provocate da cambiamenti stagionali dei depositi, svolgono una funzione simile a quella degli anelli degli alberi e hanno permesso di stimarne l’età. Queste misurazioni sono poi state calibrate con isocrone, ovvero analizzando depositi di cenere di eruzioni vulcaniche che in tutti i campioni si presentano in corrispondenza del medesimo arco temporale. La ricerca è stata sostenuta dal Consiglio europeo della ricerca. «Non sarebbe mai stata possibile senza questo finanziamento», aggiunge Sachse, «perché stiamo lavorando su scala europea. Avremmo anche potuto svolgere lo studio in fasi individuali, ma in tal modo sarebbe durato vent’anni».

Punto critico

Secondo Sachse, le prove dimostrano che l’Europa occidentale è stata influenzata in modo più immediato dal Dryas recente, poiché il clima più freddo e secco si diffuse dalla Groenlandia nell’arco di 170 anni. «I risultati dimostrano che i cambiamenti climatici si riflettono sempre in cambiamenti regionali», osserva il ricercatore. Le scoperte del progetto verranno impiegate per produrre modelli climatici più accurati e precisi. Si ritiene che il Dryas recente sia stato provocato da cambiamenti nella corrente del Golfo, che è considerata un punto critico importante nel sistema climatico e di cui è atteso un indebolimento nel prossimo futuro, come risultato dei cambiamenti climatici indotti dall’umanità. «Se succedesse oggi, le conseguenze per la società sarebbero di enorme portata», aggiunge Sachse. «L’intero Olocene è stato straordinariamente stabile, ma ora stiamo girando le manopole del sistema».

Parole chiave

STEEPclim, clima, ghiaccio, Olocene, punto critico, sedimento, carota, molecolare, fossile

Scopri altri articoli nello stesso settore di applicazione