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Una serie di strumenti per la riqualificazione punta a migliorare l’efficienza energetica

Le dimostrazioni riuscite di una serie di strumenti per la riqualificazione degli edifici più vecchi da parte del progetto HEART, finanziato dall’UE, hanno aumentato l’interesse del mercato e hanno portato alla commercializzazione dei componenti, nonché a un progetto successivo.

Energia icon Energia

Gli edifici europei sono responsabili di un terzo delle emissioni di gas serra legate all’energia: per questo motivo, la ristrutturazione in vista dell’efficienza energetica è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi climatici. Il progetto HEART ha sviluppato una serie di soluzioni che contribuisce alla riqualificazione degli edifici, per migliorarne le prestazioni energetiche durante tutto l’anno. Il progetto si è concentrato sugli edifici residenziali multipiano europei della seconda metà del XX secolo, situati in regioni a media latitudine con clima moderato, una categoria che comprende oltre 1 milione di edifici.

Una piattaforma informatica su cloud

Uno dei vantaggi principali dell’innovazione proposta dal progetto è che integra strettamente vari aspetti della gestione delle prestazioni energetiche degli edifici in un’unica serie di strumenti. «L’elemento centrale è una piattaforma informatica su cloud», spiega il coordinatore del progetto Niccolò Aste, del Politecnico di Milano. «La piattaforma gestisce diversi sottosistemi attivi e passivi, progettati per trasformare un vecchio edificio in un edificio intelligente ad alta efficienza.» Ad esempio, la soluzione aiuta a prendere decisioni operative sulla gestione dell’energia degli edifici. Inoltre, monitora le condizioni meteorologiche esterne e adatta il funzionamento del riscaldamento, del condizionamento e di altri sistemi tecnici, per fornire il massimo comfort con un consumo energetico minimo. La piattaforma integra anche elementi edilizi che producono energia, come le tegole fotovoltaiche. Grazie a una pompa di calore e a sistemi di accumulo termico latente, l’elettricità in eccesso può essere immagazzinata sotto forma di energia termica per riscaldare o raffreddare l’edificio. Anche quando la radiazione solare è scarsa, il sistema HEART può scambiare energia con la rete. Infine, il progetto ha sviluppato tecniche e componenti per la sostituzione completa o parziale delle finestre.

Ristrutturazione riuscita di grandi edifici

Il team di HEART ha utilizzato la serie di strumenti per realizzare ampie ristrutturazioni in due edifici di grandi dimensioni. Un obiettivo fondamentale era quello di garantire il rispetto delle linee guida europee sugli edifici a energia quasi zero, ovvero che producono autonomamente almeno il 50 % dell’energia consumata. «La sfida principale era garantire una buona interazione tra i diversi componenti della serie di strumenti, affinché il sistema fosse efficace», aggiunge il responsabile del progetto HEART Claudio Del Pero, anch’egli del Politecnico di Milano. Il consorzio del progetto ha completato con successo due ristrutturazioni profonde. A Bagnolo in Piano un condominio di quattro piani risalente al 1985 è stato riqualificato utilizzando l’intera gamma di strumenti HEART. I generatori a gas esistenti sono stati sostituiti con pompe di calore ad alta efficienza e ogni appartamento è stato dotato di diverse batterie ventilate intelligenti, collegate a pompe di calore per fornire sia il riscaldamento che il raffreddamento. Anche a Lione, in Francia, è stato riqualificato un grande edificio a due piani costruito nel 1975, realizzando uno strato isolamento esterno multifunzionale e ristrutturando le finestre per ridurre il fabbisogno energetico. «Questi progetti dimostrativi evidenziano l’efficacia e la fattibilità pratica della serie di strumenti da noi proposta», spiega Del Pero. «Hanno contribuito ad aumentare l’interesse del mercato, sia per gli strumenti in generale che per i singoli elementi. In seguito alcuni componenti, tra cui una www.sottile.solar (nuova tegola fotovoltaica), sono stati brevettati e sviluppati ulteriormente.»

Aggiornamento di alcuni sottocomponenti della serie di strumenti

HEART ha dimostrato l’importanza di coinvolgere i residenti nel dialogo fin dalle prime fasi. «Coinvolgere gli utenti è stato fondamentale per il successo del progetto», afferma Del Pero, spiegando che gli abitanti sono stati aggiornati sulle fasi di installazione e sulle tecnologie proposte durante tutto il processo. Il successo di HEART ha portato all’avvio di un nuovo progetto finanziato dall’UE, RE-SKIN, che durerà fino a giugno 2026 e mira ad aggiornare diversi sottocomponenti della serie di strumenti, per rafforzare e ampliare ulteriormente l’impatto previsto di HEART.

Parole chiave

HEART, gestione dell’energia, piattaforma informatica su cloud, riqualificazione, edifici a energia quasi zero, isolamento

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