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Advanced Atmospheric Carbon Capture Technology

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Una nuova tecnologia si propone di catturare la CO2 dall’aria

Agendo come un filtro dell’aria, un nuovo dispositivo progettato da alcuni ricercatori dell’UE può essere installato presso un sito industriale o un centro di elaborazione dati per assorbire la CO2 direttamente dall’atmosfera.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

L’Unione europea ha fissato l’obiettivo ambizioso di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55 % entro il 2030 e, successivamente, realizzare la neutralità climatica entro il 2050. Per raggiungere un tale obiettivo, non solo l’UE sta cercando di ridurre le emissioni di carbonio, ma sta anche considerando la possibilità di catturare l’anidride carbonica (CO2) presente nell’aria. «La cattura del carbonio è il processo di intrappolamento delle emissioni di CO2 alla fonte, ad esempio in un impianto industriale o direttamente dall’aria», afferma Wolfgang Schmitt, professore presso il Trinity College di Dublino. «La CO2 può quindi essere sequestrata nel sottosuolo, utilizzata o trasformata.» Sebbene abbia il potenziale per servire come mezzo aggiuntivo per combattere i cambiamenti climatici, la cattura del carbonio rimane, in gran parte, nient’altro che una teoria. Ma ciò potrebbe presto cambiare, in parte grazie ai nuovi progressi tecnologici come quelli provenienti dal progetto AACCT, finanziato dall’UE. Il progetto ha concepito un nuovo dispositivo per catturare direttamente la CO2 dall’aria. «La soluzione utilizza materiali porosi che agiscono come filtro dell’aria, assorbendo la CO2 dall’atmosfera», spiega Sébastien Vaesen, l’ingegnere ricercatore post-dottorato che, insieme a Schmitt, ha lavorato al progetto.

Traguardi e limiti

Secondo Vaesen, la soluzione AACCT è essenzialmente una sottile cartuccia cilindrica cava riempita con materiali porosi innovativi. «Installata direttamente presso un sito industriale o un centro di elaborazione dati IT, la soluzione filtra la CO2 dall’aria e utilizza il vuoto e il calore per rigenerare i materiali, producendo CO2 pura», afferma. Durante il progetto, supportato dal Consiglio europeo della ricerca, i ricercatori hanno costruito e testato un prototipo autonomo e un modello dimostrativo del dispositivo. «Eseguendo con successo la cattura e il rilascio in modo ciclico e continuativo della CO2 dall’aria abbiamo dimostrato non solo che la tecnologia funziona ma, soprattutto, che è possibile ampliarla», aggiunge Schmitt. Nonostante questo traguardo, il prototipo ha mostrato alcune limitazioni, in particolare riguardo al trasferimento di calore che avviene all’interno della cartuccia. «Poiché il nostro utilizzo di un sistema di riscaldamento esterno ha rallentato la fase di rigenerazione, la produttività complessiva del sistema è stata ridotta», osserva Vaesen. Per ovviare a questa limitazione, il team ha riprogettato e sviluppato un nuovo design che prevede elementi riscaldanti interni. «Non solo questi elementi riscaldanti interni risolvono il problema del trasferimento di calore, ma accelerano notevolmente anche la fase di rigenerazione del processo», osserva. Questo innovativo design è stato brevettato.

Un occhio alla commercializzazione

Quello che era iniziato come nient’altro che un semplice diagramma sullo schermo di un computer si è evoluto in una soluzione di cattura del carbonio pienamente progettata, costruita e operativa. Tuttavia, come fa subito notare Schmitt, c’è ancora molto lavoro da fare. «Attualmente stiamo sviluppando un dimostratore di dimensioni industriali e stiamo discutendo con aziende multinazionali interessate a fornire siti di prova per la soluzione», afferma. Con un occhio alla commercializzazione, i ricercatori del progetto stanno corteggiando attivamente eventuali potenziali investitori. Sono anche nelle fasi iniziali dell’identificazione delle migliori vie di accesso al mercato, compreso il potenziale di creare un’azienda spin-off. «Ci auguriamo che, nel prossimo futuro, questa tecnologia venga implementata su larga scala per aiutare a combattere i cambiamenti climatici», conclude Schmitt.

Parole chiave

AACCT, emissioni di gas serra, emissioni di carbonio, anidride carbonica, CO2, cattura del carbonio, cambiamenti climatici

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