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The first DRY Electropolishing technology for high-precision components

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Sostituire processi meccanici e sostanze chimiche aggressive con ioni che consentono di lucidare i metalli

L’eliminazione dei microscopici graffi superficiali che risultano dal processo di fabbricazione dei metalli si ripercuote su tempi, costi e ambiente, e persino sulla qualità dei prodotti. Ora, grazie allo sfruttamento degli ioni, un rivoluzionario approccio sostenibile e automatizzato sta cambiando le regole del gioco.

Le superfici metalliche ingegnerizzate devono soddisfare determinate specifiche per garantire un adeguato funzionamento dei componenti e dei sistemi di cui sono parte integrante. Le attuali tecniche di lucidatura dei metalli hanno notevoli limitazioni, che influenzano non solo i componenti di per sé, ma anche il bilancio del produttore: fasi manuali, lunghi tempi di lavorazione, impiego di sostanze chimiche dannose e risultati incoerenti. Il progetto DLyte PRO(si apre in una nuova finestra), finanziato dall’UE, ha realizzato una tecnologia e un macchinario rivoluzionari che affrontano tutte queste sfide e altre ancora, riducendo oltretutto l’impatto ambientale della finitura superficiale.

Ioni che sostituiscono processi meccanici e sostanze chimiche aggressive

DryLyte, la prima tecnologia di elettrolucidatura a secco in assoluto, è un sistema brevettato per la molatura e la levigatura dei metalli attraverso il trasporto di ioni tramite corpi solidi liberi in un mezzo solido. Questa tecnologia viene implementata in svariati macchinari DLyte, tra cui DLyte PRO500 Automated Cell(si apre in una nuova finestra), la soluzione su cui ha concentrato l’attenzione il progetto DLyte PRO. «DLyte rispetta le tolleranze e la geometria del pezzo, non arrotonda i bordi ed è in grado di lavorare geometrie complesse, il tutto consentendo di realizzare la lucidatura», spiega Pau Sarsanedas Millet, amministratore delegato e co-fondatore dell’impresa GPAINNOVA(si apre in una nuova finestra), coordinatrice del progetto. A differenza dei sistemi di lucidatura tradizionali, il sistema DLyte permette la riproducibilità dei risultati e non genera alcun micro-graffio. Inoltre, la lavorazione è biocompatibile e migliora la resistenza alla corrosione, diminuendo allo stesso tempo la ruvidità. Pertanto, DLyte facilita lo svolgimento di processi industriali tracciabili con costi controllati e tempi di consegna prevedibili. In confronto agli attuali processi di lucidatura, il processo è caratterizzato da un impatto ambientale ridotto grazie a un minore consumo idrico, alla semplicità della gestione dei rifiuti e alla tossicità notevolmente inferiore, che abbassa inoltre il rischio a cui sono soggetti i lavoratori.

Rivoluzionare la post-lavorazione nei settori ad alto valore

Il macchinario DLyte PRO500 Automated Cell consente a ogni tipo di industria che richiede un’automazione completa di integrare questa tecnologia nelle proprie linee di produzione di massa, così da poter lavorare qualsiasi parte metallica fusa, sinterizzata o fresata. Il macchinario presenta fino a un massimo di otto supporti, ciascuno dei quali può ospitare diversi pezzi da lavorare, ed è in grado di funzionare in modo continuativo per otto cicli senza alcun intervento umano. «Il progetto ci ha aiutato ad adattare e sfruttare le risorse richieste per competere nei settori più impegnativi, tra cui quelli relativi a dispositivi medici, aeronautica e beni di lusso, nei quali la qualità, la tracciabilità, il controllo dei processi e la sicurezza sono elementi fondamentali per raggiungere il successo», aggiunge Sarsanedas. Sebbene la tecnologia sia ancora molto giovane, il suo potenziale è chiaro. DLyte PRO ha sostenuto sviluppi che sono andati ben oltre quelli pianificati: il nuovo DLyte eBlast(si apre in una nuova finestra), ad esempio, un macchinario concepito per la finitura superficiale mirata di geometrie complesse o di parti pesanti e di grandi dimensioni, ha aperto la porta a nuovi settori, tra cui quello automobilistico e l’industria ferroviaria. Per di più, ha portato all’elaborazione di una tecnica per la finitura superficiale dei carburi di tungsteno, raggiungendo la ruvidità desiderata, inferiore ai nove nanometri. Sarsanedas sintetizza: «Grazie alla tecnologia DryLyte di GPAINNOVA, qualsiasi società, indipendentemente dalle sue dimensioni, può trarre vantaggio da una lucidatura automatizzata per ottenere una finitura a effetto specchio in un unico passaggio.» GPAINNOVA è cresciuta da una squadra di 4 persone nel 2016 fino a 180 componenti nel 2021. Si prevede che nel 2022 il suo fatturato annuo raddoppierà, raggiungendo i 40 milioni di EUR. Incentrata sull’innovazione legata all’efficienza energetica, alla tutela dell’ambiente e al miglioramento del benessere delle persone, la rivoluzionaria tecnologia dell’azienda sta cambiando il modo in cui i team di produzione svolgono il proprio lavoro, offrendo al contempo vantaggi a livello ambientale.

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