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Multi-purpose/Multi-sensor Extra Light Oceanography Apparatus

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Sistemi economici e versatili al servizio delle osservazioni marine

Un progetto finanziato dall’UE ha realizzato una nuova generazione di boe derivanti che concorreranno a migliorare le conoscenze e la protezione degli oceani.

All’incirca dieci anni fa, un gruppo di ricercatori della regione spagnola della Galizia e del Portogallo settentrionale ha partecipato a una serie di progetti di seconda fase incentrati sullo sviluppo di un osservatorio oceanografico del margine iberico. Per conseguire questo obiettivo, l’Istituto idrografico portoghese ha sottolineato la necessità di uno strumento in grado di fornire dati sulla corrente di deriva litorale(si apre in una nuova finestra). Tale strumento doveva funzionare correttamente nelle aree in cui le onde si deformano, infrangono e diffondono. Alcuni membri della facoltà di Ingegneria dell’Università di Porto hanno ideato la boa derivante sferica, nota come boa WAVY. «Ha ottenuto risultati eccellenti, svelando chiaramente le dinamiche presenti nell’ambiente della deriva litorale e rivelando inoltre la struttura delle correnti di risacca. Quando girava attorno alla zona di flusso montante, la sua forma sferica ha agevolato il ritorno in mare mediante l’onda “successiva”. Questo aspetto era vincolante poiché altrimenti le misurazioni si sarebbero subito interrotte dopo una breve deriva forzata dall’infrangersi delle onde», spiega António Jorge da Silva, coordinatore tecnico del progetto MELOA(si apre in una nuova finestra), finanziato dall’UE. Alla luce dei riscontri positivi, i creatori si sono dedicati allo sviluppo di una boa derivante più grande, leggera e a basso costo capace di comunicazioni satellitari e destinata all’oceano aperto, nonché di una boa più piccola da utilizzare per eseguire misurazioni in fiumi ed estuari. «Ciò ha condotto alla realizzazione delle boe WAVY Ocean e WAVY Basic durante il progetto MELOA. Al tempo stesso, alla prima boa WAVY, attualmente chiamata WAVY Littoral, è stata conferita la capacità aggiuntiva di misurazione delle onde», afferma Jorge da Silva.

Migliorare gli attuali sistemi di monitoraggio oceanico in situ

«La boa WAVY Ocean si dimostra unica nella sua capacità di misurare con efficacia la corrente nei 15 cm superiori dell’oceano con un effetto vento diretto trascurabile; per di più, è anche in grado di osservare le onde», sottolinea Jorge da Silva. Inoltre, si tratta della prima boa derivante capace di osservare i gradienti di temperatura in prossimità della superficie. «Oltre a ciò, WAVY Ocean si occupa del substrato più superficiale dell’oceano, non coperto dalle boe derivanti disponibili sul mercato, oppure, adottando un galleggiante equatoriale, si combinano con il substrato più basso dell’atmosfera», aggiunge Jorge da Silva. Nel caso della boa WAVY Basic, il suo obiettivo era sensibilizzare i cittadini con uno strumento allo scopo di affrontare scientificamente la gran parte dei motivi di preoccupazione comune in ambienti di facile accesso, come ad esempio gli estuari. «Tramite l’acquisizione della posizione e della temperatura nei 7 cm superiori della colonna d’acqua, WAVY Basic si dimostra un dispositivo conveniente per esaminare le dinamiche di un tratto di un estuario, tra le altre osservabili», riferisce Jorge da Silva.

Nuove aggiunte alla famiglia delle boe derivanti superficiali

Tuttavia, le ambizioni del progetto erano più grandi di WAVY Ocean e WAVY Basic. Infatti, MELOA si prefiggeva inoltre di sviluppare due prototipi: il primo era il modello WAVY Ocean-plus(si apre in una nuova finestra), «dove al WAVY Ocean è stato aggiunto un raccoglitore di energia cinetica impiegato per la cattura dell’energia del moto ondoso finalizzato alla ricarica delle batterie», afferma Jorge da Silva. Il secondo, invece, era il WAVY Ocean-Atmo, di dimensioni maggiori rispetto al WAVY Ocean, che galleggia equatorialmente ed è in grado di effettuare osservazioni nell’atmosfera molto bassa. Volgendo lo sguardo alle prossime fase, Jorge da Silva conferma che il progetto si sta dedicando ai servizi realizzati tramite WAVY Basic e WAVY Littoral. «Stiamo arricchendo di ulteriori soluzioni l’attuale mercato di sistemi di misurazione in situ per ambienti marini»(si apre in una nuova finestra), conclude Jorge da Silva. Ciò a sua volta contribuisce agli obiettivi dell’UE in materia di tutela delle risorse naturali.

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