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Implementation of Risk Governance: meeting the needs of nanotechnology

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Approcci a prova di futuro per la governance del rischio dei nanomateriali

Un approccio più coordinato e completo alla governance del rischio dei nanomateriali e delle loro applicazioni fornirà maggiore chiarezza all’industria e garantirà la sicurezza dei cittadini.

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Le nanotecnologie, ossia la produzione e l’applicazione di dispositivi chimici e biologici su scale che vanno dai singoli atomi o molecole a circa 100 nanometri, stanno apportando vantaggi a numerosi settori per affrontare le sfide della società. I rivestimenti nanocompositi, ad esempio, stanno migliorando la sicurezza alimentare grazie all’integrazione di agenti antimicrobici direttamente sulle superfici degli imballaggi. In medicina, invece, le nanoparticelle vengono utilizzate per indirizzare meglio i farmaci agli organi e ai tessuti interessati, evitando così gli effetti collaterali.

Preoccupazione per la supervisione delle nanotecnologie

Tuttavia, si teme che la proliferazione delle nanotecnologie non sia stata sufficientemente controllata e regolamentata in modo tempestivo. «Dal punto di vista della governance del rischio, è diventata una sfida accogliere questa tecnologia in modo corretto e uniforme in tutti i settori», osserva Monique Groenewold dell’Istituto nazionale per la salute pubblica e l’ambiente nei Paesi Bassi, coordinatrice del progetto Gov4Nano. «La mancanza di pratiche di ricerca armonizzate e di metodi di prova standardizzati per i nanomateriali comporta, inoltre, incertezza.»

Meccanismi di governance del rischio sostenibili

Gov4Nano ha individuato e stabilito diversi elementi chiave ritenuti essenziali per conseguire una governance coordinata del rischio dei nanomateriali. In quest’ottica, il progetto ha collaborato intensamente con altri progetti finanziati dall’UE, NANORIGO e RiskGONE. Fra gli obiettivi principali vi era quello di garantire che i dati di qualità sulla sicurezza dei nanomateriali e delle loro applicazioni potessero essere condivisi e riutilizzati con facilità. Il gruppo di ricerca coinvolto nel progetto ha acquisito le conoscenze necessarie per elaborare orientamenti armonizzati per la caratterizzazione e l’analisi dei nanomateriali, istituire un portale di Nano Risk Governance e fornire una tabella di marcia per la creazione di un’organizzazione in questo ambito. «Volevamo creare le condizioni per coordinare e armonizzare gli sforzi internazionali per la sicurezza e la sostenibilità dei prodotti legati alle nanotecnologie», spiega Groenewold. «Volevamo anche sviluppare degli strumenti per monitorare i progressi nell’attuazione della governance del rischio per questi materiali in settori come quello chimico, cosmetico, alimentare e medico.»

Gestione dei dati, standardizzazione e nuovi strumenti

Per migliorare la gestione dei dati, è stata inaugurata la rete GO FAIR Implementation Network per sostenere l’applicazione dei principi FAIR nelle banche dati che raccolgono informazioni sulle caratteristiche fisico-chimiche, sul rilascio e sull’esposizione, sulla tossicità e sulla funzionalità. I principi FAIR (Findability, Accessibility, Interoperability and Reuse of digital assets) sottolineano la capacità dei sistemi computazionali di rintracciare i dati, accedervi, renderli interoperabili e riutilizzarli. «La creazione di questa rete, con 28 membri provenienti da Unione europea, Argentina e Corea del Sud, ha avuto un riscontro positivo», aggiunge Groenewold, «e i nuovi progetti hanno già riutilizzato i dati esistenti all’interno della rete.» Il gruppo di ricerca coinvolto nel progetto ha inoltre compiuto progressi nella standardizzazione degli orientamenti per la caratterizzazione e l’analisi dei nanomateriali. Le conoscenze raccolte confluiranno in sette orientamenti dell’OCSE per i test sui nanomateriali, relativi a questioni quali la solubilità e il bioaccumulo dei nanomateriali. Il gruppo responsabile del progetto ha anche sviluppato il portale web NanoSafety Governance Portal (NSGP). Il portale dà accesso a strumenti di governance come le banche dati per la valutazione dei rischi umani e ambientali, oltre a varie indicazioni tecniche e procedurali. Infine, è stata sviluppata e testata l’architettura di un’organizzazione per la Nano Risk Governance. «L’idea di una “House of Nano Risk Governance”, con tavole rotonde su argomenti emergenti, si basa sulla necessità di coinvolgere e coordinare le parti interessate per superare la frammentazione delle conoscenze e delle informazioni esistenti», afferma Groenewold. «L’efficacia di una “House of Nano Risk Governance” è stata dimostrata attraverso la creazione collaborativa di tabelle di marcia di ricerca in materia normativa e di direttive di governance sulle questioni emergenti. In questo modo, sono state gettate le basi per la creazione di un’organizzazione in grado di sostenere la Commissione nel suo impegno per una governance efficace del rischio dei nanomateriali e delle sostanze chimiche.»

Parole chiave

Gov4Nano, nanotecnologie, nanomateriali, chimica, biologia, nanometri, atomi

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