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Recycling shredded used tyres and rubber waste into personalized recovered Carbon Black to limit use of fossil fuels and carbon dioxide emission

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Dai rifiuti al valore: un nuovo processo di estrazione del nerofumo dagli pneumatici usati

Il nerofumo, più comunemente noto come fuliggine, è ampiamente utilizzato nel settore manifatturiero. Il progetto CBreCYCLE ha introdotto un nuovo metodo per estrarre questo pigmento dagli pneumatici riciclati e successivamente purificarlo che consente di ridurre le emissioni e risparmiare risorse naturali.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Chi non ha a che fare con determinati settori produttivi potrebbe non aver mai sentito parlare di nerofumo. Noto con il termine più familiare di fuliggine di carbone, è utilizzato in modo ubiquo: ad esempio, nella produzione di pneumatici migliora la durata e la resistenza all’usura, mentre nelle materie plastiche, negli inchiostri e nei rivestimenti è sfruttato per le sue proprietà coloranti. L’importanza del nerofumo risiede nella sua versatilità e nel fondamentale ruolo rivestito in queste applicazioni. Allo stato attuale, il metodo principale di produzione del nerofumo prevede la combustione del petrolio greggio, una procedura che determina il consumo di risorse naturali e genera emissioni di CO2 e altri gas serra nocivi. Il progetto CBreCYCLE ha sviluppato una tecnica innovativa che elimina la necessità di utilizzare nerofumo «vergine». «Il nostro processo permette di recuperare il nerofumo dagli pneumatici riciclati, offrendo un’alternativa economicamente vantaggiosa per la produzione di questa risorsa vitale. Non possiamo far sì che non sussista la necessità di usare il nerofumo, ma disponiamo del potenziale di rendere il modo in cui lo estraiamo molto più rispettoso dell’ambiente», afferma la coordinatrice del progetto Martyna Sztaba, direttrice operativa presso l’azienda polacca Syntoil, che ha ospitato il progetto. A livello globale ogni anno vengono scartati circa un miliardo di pneumatici, di cui tuttavia solo circa la metà viene riciclata. Il resto contribuisce a incrementare le emissioni di CO2 o a generare rischi ambientali mediante lo smaltimento in discarica, una situazione che mette in evidenza l’inefficienza del riciclaggio degli pneumatici e l’urgente necessità di adottare pratiche sostenibili. La tecnologia sviluppata dal progetto mediante il sostegno dei finanziamenti europei, inoltre, non riduce solamente l’impatto ambientale della produzione. «Un altro vantaggio offerto dal nostro prodotto è la sua alta qualità, che lo rende adatto ad applicazioni tra cui la produzione di vernici e pigmenti. Si tratta di una nuova strada per il nerofumo riciclato che, in precedenza, non garantiva una qualità standard sufficientemente elevata da renderlo utilizzabile in questi processi, a differenza di quanto si verifica con il nostro metodo. Ciò apre nuove possibilità di applicazione per il nerofumo recuperato, in passato limitate dalla qualità inferiore del prodotto riciclato stesso», afferma Sztaba.

Un nuovo sistema di pirolisi e raffinazione del materiale carbonioso

Secondo quanto spiegato da Sztaba, per ogni tonnellata di nerofumo vergine tradizionale prodotta vengono emesse circa 1,5-2,5 tonnellate di CO2. Si tratta di una quantità significativa, se si considera che la domanda globale di nerofumo è di circa 15 milioni di tonnellate all’anno. «Il nostro nerofumo recuperato, invece, produce 0,5 tonnellate di CO2 in meno per tonnellata, segnando un miglioramento sostanziale in termini di emissioni», aggiunge. Ciò è possibile, ad esempio, grazie a un sistema innovativo basato sulla pirolisi sviluppato da Syntoil nell’ambito di CBreCYCLE, nonché a un nuovo approccio alla purificazione del nerofumo. La pirolisi è un metodo per decomporre materiale organico ad alte temperature in assenza di ossigeno. Nel contesto del riciclaggio di pneumatici usati, essa comporta il riscaldamento degli stessi per decomporli in vari componenti, uno dei quali è il materiale carbonioso contaminato (la fuliggine contaminata) che viene quindi purificato e trasformato in nerofumo recuperato. Ciò che distingue il processo di Syntoil è l’impiego della pirolisi continua, caratterizzata da un processo di riscaldamento interamente basato sull’elettricità, a differenza della pirolisi tradizionale, che spesso ricorre all’impiego della combustione di gas. In virtù di ciò, il processo sviluppato dal progetto risulta molto preciso. La vera innovazione, tuttavia, che fornisce al prodotto di CBreCYCLE un vantaggio competitivo, riguarda la purificazione del residuo solido della pirolisi, noto come carbone contaminato o materiale carbonioso. Questa sostanza viene sottoposta a un sofisticato processo termochimico presso lo stabilimento di Syntoil, dove viene purificata fino a raggiungere il livello del nerofumo vergine ricavato dal petrolio greggio. «È questa capacità di raffinare il materiale carbonioso con standard di purezza elevati a distinguere nettamente il nostro prodotto dalle alternative presenti sul mercato.»

Contribuire al più ampio obiettivo della valorizzazione dei flussi di rifiuti

Il progetto CBreCYCLE ritiene che il suo lavoro si estenda oltre il riciclaggio: secondo quanto affermato da Sztaba, il team sta ridefinendo il ciclo di vita dei materiali. «Ci auguriamo che questa tecnologia diventi una pietra miliare nell’ambito di un’economia più circolare, in cui la riduzione dei rifiuti, l’efficienza delle risorse e la sostenibilità ambientale non rappresentano solo ideali, ma costituiscono realtà concrete.» Syntoil si propone di ampliare la propria portata perfezionando ed espandendo il processo, in modo da soddisfare un mercato più vasto. In tal senso, il progetto spera di non diffondere solamente l’adozione del nerofumo recuperato, ma di creare anche un precedente per altre pratiche industriali sostenibili. «Siamo orgogliosi di far parte di una transizione globale secondo la quale i materiali usati vengono trattati come prodotti di valore e non come rifiuti», conclude Sztaba.

Parole chiave

CBreCYCLE, UE, nerofumo, fuliggine, pirolisi, raffinazione del materiale carbonioso, riciclaggio di pneumatici, ambiente, CO2

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