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Cosa rende «All I Want for Christmas is You» così popolare dopo 30 anni?

Gli esperti si esprimono sul fascino intramontabile della vivace canzone d’amore della cantante americana Mariah Carey.

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Ogni anno, nelle settimane che precedono il Natale, l’orecchiabile brano con rintocchi di campana iniziali e riproposta come un tour-de-force rientra nelle classifiche di tutto il mondo. Che ci si trovi al chiuso o all’aperto, durante le festività è impossibile sottrarsi all’intramontabile traccia. L’industria musicale e i media mainstream si sono occupati dell’impatto culturale e delle ragioni per le quali un successo natalizio che, come è noto, è stato scritto in 15 minuti, è diventato un classico senza tempo. Esistono addirittura un film e un libro basati su questa iconica melodia. Ma cosa ne dice scienza sulla canzone che resiste alla prova del tempo? Due accademici della Northeastern University, negli Stati Uniti, hanno offerto delle spiegazioni.

Teneri ricordi

«Esistono molte ragioni per cui le canzoni rimangono impresse», ha spiegato Psyche Loui, professoressa associata di musica e psicologia. «Ci sono alcune proprietà melodiche, altezze... o proprietà ritmiche... per cui una musica rimane particolarmente impressa. Ci sono anche ragioni più psicologiche che spiegano perché alcune melodie sono più memorabili. Forse ci ricordano esperienze felici del passato.» «Inizia con la diva Mariah al suo meglio», ha aggiunto il professore di studi musicali e di comunicazione Murray Forman. «La cantante raggiunge tonalità impossibili per altre persone. Ha una voce così fluida che si distingue fin dall’inizio. Ma poi diventa come una hit di un gruppo femminile degli anni ’60 (con il pianoforte e quella vocalizzazione del coro femminile). L’estetica stessa della canzone è strutturata in modo tale da mostrare da un lato che questa è Mariah al suo apice, per poi passare a qualcosa di super familiare, riconoscibile e dannatamente orecchiabile, con cui molte persone negli anni ’90 hanno avranno avuto familiarità.»

Per sempre giovani

«Pare che ci sia questo periodo dell’adolescenza in cui si apre una finestra sensibile per esperienze memorabili», ha continuato la prof. associata Loui. «Se avete 70 anni e pensate alla musica che avete ascoltato in qualsiasi momento della vostra vita e cercate di ascoltare canzoni particolarmente memorabili o emozionanti per voi, è probabile che scegliate canzoni della vostra adolescenza.» «La musica dell’infanzia è una sorta di coperta calda e soffice», ha commentato. «È un po’ come una memoria autobiografica positiva.» La nascita di internet negli anni ’90 e lo streaming musicale nei decenni successivi hanno portato nuovamente alla ribalta i singoli. Nel 2022, il brano ha battuto per la quarta volta il record di tutti i tempi per la canzone più ascoltata in un solo giorno su Spotify, con 21,2 milioni di stream globali. È diventata la prima canzone della storia a essere ascoltata in streaming più di 20 milioni di volte nell’arco di 24 ore. «Penso che questo sia parte del segreto di come una cosa possa durare nel tempo», conclude il prof. Forman. «C’è questo richiamo intergenerazionale. (È incorporato) in ogni nuova generazione, integrato nelle loro tradizioni, che poi diventa parte della loro nostalgia.» Che la si ami, la si odi o se ne sia semplicemente stufi, questa canzone natalizia è un dato di fatto immutabile in questo periodo dell’anno. Buon ascolto!

Parole chiave

Natale, Mariah Carey, canzone, musica, festività