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II - Strumenti per incrementare l’efficienza della multimodalità aeroportuale

Le tecniche avanzate di analisi dei dati introdotte dal progetto MAIA aiuteranno gli aeroporti a integrare mezzi di accesso più efficienti e più facili da usare per i passeggeri.

Queste soluzioni di fase precoce contribuiranno a delineare la direzione delle future innovazioni nell’accesso multimodale agli aeroporti.

Juan Blasco, coordinatore tecnico di MAIA

I passeggeri aerei si affidano ai trasporti via terra per andare e tornare dall’aeroporto, servizi che devono essere flessibili e adattivi in modo da tenere pienamente conto delle fluttuazioni della domanda e di specifici problemi di mobilità. In quest’ottica, iniziative dell’UE come la mobilità connessa, cooperativa e automatizzata (CCAM)(si apre in una nuova finestra) e la mobilità aerea urbana (UAM)(si apre in una nuova finestra) mirano a migliorare la connettività degli aeroporti e ad aumentare la resilienza dei viaggi, riducendo al contempo l’impatto ambientale. Il progetto MAIA(si apre in una nuova finestra), sostenuto dall’impresa comune SESAR(si apre in una nuova finestra), è stato lanciato per sostenere l’integrazione di queste iniziative nella pianificazione degli accessi agli aeroporti attraverso lo sviluppo di strumenti avanzati di analisi e modellizzazione dei dati. «Il progetto si trova attualmente nella sua fase finale», spiega Juan Blasco, coordinatore tecnico del progetto e responsabile di prodotto presso l’azienda spagnola Nommon Solutions and Technologies(si apre in una nuova finestra). Ad oggi sono state sviluppate tre soluzioni: MAIA-Engine offre capacità di analisi dei dati e di modellizzazione per comprendere le aspettative dei passeggeri e simulare il loro comportamento, MAIA-CCAM supporta il funzionamento di flotte di veicoli autonomi condivisi per l’accesso agli aeroporti e MAIA-UAM è stata concepita al fine di facilitare la diffusione di servizi di velivoli senza pilota per l’accesso all’aeroporto, identificando i luoghi ottimali che consentono di instaurare un equilibrio tra la comodità dei passeggeri e i requisiti operativi.

Ridurre l’utilizzo delle automobili private

Grazie a questi strumenti, MAIA si prefigge di massimizzare il contributo apportato dalle soluzioni di mobilità innovative alla competitività e alla sostenibilità del settore aeronautico europeo. «Le tre soluzioni sono state sperimentate in due casi di studio reali a Bruxelles e Madrid», osserva Blasco. «Abbiamo valutato il potenziale in relazione alle finalità di migliorare l’esperienza dei passeggeri, aumentare la capacità e migliorare la sostenibilità ambientale nell’accesso agli aeroporti.» Sebbene gli strumenti non siano ancora pronti per l’impiego industriale, rappresentano una base importante per la ricerca applicata del futuro. «Queste soluzioni di fase precoce contribuiranno a delineare la direzione delle future innovazioni nell’accesso multimodale agli aeroporti», aggiunge Blasco. «Esse mettono in evidenza il modo in cui i servizi CCAM e UAM possono essere configurati e integrati nei sistemi di trasporto esistenti.» L’obiettivo finale è quello di consentire la progettazione di servizi di accesso agli aeroporti che offrano valide alternative all’impiego dell’automobile privata e migliorino l’esperienza dei passeggeri. «Questa transizione modale contribuirà direttamente a ridurre le emissioni di CO2 associate all’accesso agli aeroporti, sostenendo obiettivi ambientali e climatici più ampi nel settore dei trasporti», conclude Blasco.

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