Il veleno dei ragni specializzati nelle prede
Il veleno di ragno rappresenta un potenziale bacino non sfruttato di milioni di composti bioattivi. I possibili usi finali potrebbero includere il trattamento delle malattie e il controllo dei parassiti. «Quando si parla di pesticidi, c’è una forte richiesta di prodotti altamente specifici contro i parassiti bersaglio, ma relativamente innocui per l’uomo o altri organismi», spiega il coordinatore del progetto SpecSpiderVenom Stano Pekár(si apre in una nuova finestra) della Università Masaryk(si apre in una nuova finestra) in Cechia. «Poiché i ragni predano molti parassiti comuni, il loro veleno può includere alcuni composti altamente specifici».
Focus sui ragni specializzati nelle prede
Si stima che esistano più di 50 000 specie di ragni in tutto il mondo, ma il veleno è stato studiato solo in una piccola parte. Il progetto SpecSpiderVenom, finanziato dall’UE e sostenuto dal programma di azioni Marie Skłodowska-Curie(si apre in una nuova finestra), si è concentrato sui ragni specializzati nelle prede. «Sono relativamente rari, ma si trovano in diverse famiglie di ragni», spiega il ricercatore. «Questi ragni catturano solo determinate prede e utilizzano adattamenti specifici che permettono loro di sottometterle in modo efficace. Dati precedenti hanno dimostrato che sono in grado di paralizzare rapidamente le loro prede, ma il loro veleno non è stato studiato in dettaglio». L’obiettivo del progetto è stato quello di analizzare il veleno di alcune specie selezionate di ragni specializzati nelle prede, per determinare se possiedono tossine uniche e specifiche per le prede, oltre ad altri adattamenti specifici per le prede. «Ci sono state due grandi complicazioni per raggiungere questi obiettivi», aggiunge il borsista Marie Curie del progetto Ondrej Michalek(si apre in una nuova finestra), anch’egli dell’Università Masaryk. «In primo luogo, queste specie di ragni sono minuscole e la quantità di veleno estratto è molto limitata per la purificazione e gli ulteriori test, come è standard nella ricerca sul veleno di serpente. In secondo luogo, si sa molto poco delle tossine dei ragni e molti composti nuovi devono ancora essere identificati e descritti».
Analisi e definizione della composizione del veleno
Il team del progetto ha utilizzato la proteomica(si apre in una nuova finestra) e la trascrittomica per analizzare e definire la composizione del veleno. Mentre la trascrittomica identifica i geni attivamente espressi nelle ghiandole velenifere e predice quali tossine vengono prodotte, la proteomica esamina direttamente le proteine presenti nel veleno, confermando quali tossine vengono effettivamente secrete. Per produrre le tossine selezionate sono state utilizzate altre tecniche, tra cui la sintesi di peptidi e l’espressione ricombinante. «Siamo riusciti a chiarire i proteomi del veleno di alcune specie di ragni appartenenti a famiglie che non erano mai state studiate per il veleno», spiega. «Questo ci ha permesso di scoprire tossine velenifere uniche che mostravano poca o nessuna somiglianza con i componenti del veleno precedentemente descritti». Le prossime tappe prevedono la verifica dell’efficacia, della specificità delle prede e dei meccanismi d’azione delle tossine identificate. «Anche se abbiamo condotto alcuni saggi biologici iniziali, non hanno fornito risposte definitive sul funzionamento di questi veleni», osserva Michalek. «Sono necessarie ulteriori prove ed esperimenti di laboratorio, che sono già in corso».
Trovare nuovi composti bioattivi
Il progetto SpecSpiderVenom ha compiuto alcuni importanti progressi in questo campo poco studiato e ha contribuito a sottolineare il potenziale di ricerca di nuovi composti bioattivi con applicazioni industriali. «I ragni forniscono già un’ampia gamma di servizi ecosistemici per l’uomo, e il loro veleno potrebbe essere uno di questi», afferma Pekár. «In particolare, il veleno dei ragni specializzati nelle prede potrebbe fornirci sostanze in grado di colpire parassiti selezionati, come termiti o formiche. Questo sarebbe di grande aiuto per lo sviluppo di insetticidi ecologici».