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Contenuto archiviato il 2022-11-28

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La Commissione delinea gli obiettivi scientifici del Quinto programma quadro

Il 12 febbraio 1997 la Commissione europea ha adottato il suo ultimo documento di lavoro sul Quinto Programma Quadro RST nel quale sono descritte le proposte in merito agli obiettivi e ai contenuti scientifici e tecnologici da perseguire nel programma. Questo secondo document...

Il 12 febbraio 1997 la Commissione europea ha adottato il suo ultimo documento di lavoro sul Quinto Programma Quadro RST nel quale sono descritte le proposte in merito agli obiettivi e ai contenuti scientifici e tecnologici da perseguire nel programma. Questo secondo documento di lavoro va a completare il documento adottato nel novembre 1996 concernente la struttura del Programma. A fine di marzo 1997 la Commissione prevede di presentare una proposta di decisione sul Quinto Programma Quadro, per consentirne l'operabilità già a partire dal 1999. Gli aspetti giuridici e finanziari dal Programma verranno affrontati in questa fase finale. Il nuovo documento di lavoro conferma l'approccio adottato dalla Commissione nella comunicazione "Inventare il domani" del luglio 1996; la struttura del Programma Quadro sarà basata su sei programmi principali, di cui tre con un tema di ricerca: - il mondo vivente e l'ecosistema; - una società dell'informazione facilmente accessibile; - la crescita concorrenziale sostenibile. Questi programmi tematici saranno completati da tre programmi orizzontali riguardanti i settori della cooperazione internazionale, dell'innovazione e partecipazione delle PMI, del miglioramento delle risorse umane. Nelle intenzioni della Commissione questo Quinto Programma Quadro dovrebbe essere assai diverso dai programmi che lo hanno preceduto. In particolare, gli sforzi della ricerca europea dovrebbero concentrarsi su un numero più ristretto di campi d'azione, in linea con le esigenze fondamentali dell'Unione nell'ambito sociale e economico. A tal fine, ciascuno dei tre programmi tematici dovrebbe contemplare una serie di "azioni chiave". Il 13 febbraio 1997 il Commissario per la ricerca, Edith Cresson, ha presentato il documento alla seduta plenaria dell'IRDAC, il Comitato consultivo per la ricerca e lo sviluppo industriali. Il Commissario ha affermato che "l'obiettivo di queste azioni chiave è di mobilitare e riunire, in un approccio più vasto ed integrato le risorse di un'ampia gamma di discipline, conoscenze e tecnologie riguardanti i temi in questione. Le iniziative e le azioni dovrebbero concentrarsi sulle 'strozzature' scientifiche, tecnologiche e socioeconomiche che incidono negativamente sul conseguimento degli obiettivi prefissati". Le azioni chiave individuate all'interno di ciascun tema sono le seguenti: - mondo vivente e ecosistema: . salute e alimentazione; . controllo delle malattie infettive e virali; . "fabbrica della cellulosa"; . gestione e qualità delle acque; . ambiente e salute; - società dell'informazione: . servizi per il cittadino; . commercio elettronico e nuovi metodi di lavoro; . contenuti multimediali; . tecnologie e infrastrutture fondamentali; - crescita concorrenziale sostenibile: . prodotti, procedimenti, organizzazione; . mobilità e intermodalità sostenibili; . nuove prospettive per il settore aeronautico; . tecnologie marine; . servizi e sistemi energetici avanzati; . la città del domani. Oltre a questi grandi temi, ciascun programma dovrebbe contenere una serie di attività generali tese a sviluppare le tecnologie generiche e la ricerca di base, al fine di affrontare l'esigenza dell'UE di conservare e sviluppare le proprie capacità generali in materia scientifica e tecnologica. Si dovrebbe inoltre procedere a un riesame del sostegno concesso alle infrastrutture della ricerca in Europa. Tale azione si basa sugli insegnamenti ricavati dal precedente Quarto Programma Quadro e, in particolare, sull'esperienza acquisita grazie alle Task Force e sull'osservazione della valutazione quinquennale condotta sui programmi quadro. La riduzione del numero di programmi consentirà di migliorare notevolmente le attività di coordinamento della ricerca, attraverso una maggiore concertazione fra i tre programmi tematici e i programmi orizzontali. Il Quinto Programma Quadro beneficerà altresì di una maggiore flessibilità, grazie all'attenuazione dei programmi e al graduale impegno di risorse finanziarie che consentiranno di mettere a disposizione tempestivamente i fondi necessari per affrontare necessità non previste (quale per esempio il problema della BSE e delle encefalopatie spongiformi presentatosi nel 1996). Le attività proposte nell'ambito del Quinto Programma Quadro si basano sui seguenti principi: eccellenza in campo scientifico e tecnologico, pertinenza con gli obiettivi delle politiche dell'Unione Europea, valore aggiunto europeo. Tali attività saranno chiaramente concentrate sulle esigenze economiche e sociali dell'Unione e sulle aspettative dei cittadini. Verrà accordata una speciale attenzione all'innovazione, alla diffusione e valorizzazione dei risultati e alla partecipazione delle PMI (per esempio, con attività destinate a migliorare l'accesso al capitale a rischio per sfruttare i risultati nel migliore dei modi e sostenere la creazione di imprese innovative). questo un elemento di capitale importanza: la Commissione ritiene infatti che il problema centrale in Europa sia la diffusione dei risultati della ricerca presso le imprese operanti sul mercato. Per quanto riguarda la cooperazione internazionale, il documento espone gli obiettivi per una cooperazione con diversi gruppi di paesi terzi basata sul reciproco vantaggio e sul rafforzamento della competitività e delle conoscenze scientifiche europee. Parimenti, il documento presenta cinque linee d'azione per sostenere e sviluppare le risorse umane in Europa, nonché per sensibilizzare maggiormente il pubblico sulle problematiche legate alla scienza.

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