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CONTROL OF CLASSICAL SWINE FEVER BY MOLECULAR DIAGNOSIS AND EPIDEMIOLOGY

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Migliori test per la diagnosi della peste suina classica

Nonostante gli sforzi profusi per debellare la peste suina classica (PSC) dalle popolazioni di maiali, la costante prevalenza di questo virus altamente infettivo continua a minacciare gli allevamenti di tutta Europa. Sebbene non potenzialmente pericolosa per l'uomo, questa malattia è in grado di decimare le popolazioni di suini ad un ritmo allarmante. Pertanto, occorrono nuovi metodi che consentano di individuare rapidamente la patologia al fine di contenerla e in seguito debellarla, evitando che raggiunga proporzioni epidemiche.

Il contagio da peste suina classica (PSC) avviene principalmente attraverso il contatto con animali contaminati e l'esposizione alle recinzioni e agli escrementi dei suini. Anche l'uomo, tuttavia, può fungere da vettore della malattia. La PSC può risultare difficile da individuare e contenere, a seconda della gravità del ceppo. Dall'insorgenza della malattia al decesso - in caso di PSC acuta - possono trascorrere anche meno di due settimane. La forma di PSC più difficile da individuare è quella lieve che può manifestarsi per diversi anni ed è caratterizzata da brevi periodi di malattia e di ripresa. In ogni caso, la morte dell'animale è inevitabile. La diagnosi della PSC, pertanto, è di vitale importanza e a tal fine occorrono test rapidi, sensibili e specifici. L'agenzia britannica "Veterinary Laboratory Agency" ha sviluppato una serie di test RT-PCR (retrotrascrizione-reazione a catena della polimerasi) che rispondono a tali esigenze. Questi test semplificano l'intera procedura, riducendo il rischio di contaminazione crociata dei batch test e fornendo gli strumenti per analizzare rapidamente ogni singolo animale e l'intera popolazione suina. Questa tecnica di screening di massa si rivela estremamente vantaggiosa soprattutto per esaminare i suini che transitano da un luogo all'altro oppure che provengono da zone nelle quali non sono disponibili metodi di prova affidabili. Nei casi in cui l'individuazione della malattia sia di primaria importanza, occorre analizzare una grande quantità di campioni in tempi molto ristretti. I metodi RT-PCR utilizzati attualmente implicano lunghi processi a fasi multiple e spesso comportano il rischio di falsi risultati. Il nuovo test RT-PCR, invece, riduce ad un'unica fase la procedura multipla e si avvale di sonde fluorescenti che forniscono una lettura automatizzata dei risultati, aumentano la specificità del test e riducono il rischio di falsi positivi. Grazie alla semplicità dei nuovi test, è possibile integrare la procedura in un sistema di campionamento robotizzato per un impiego su vasta scala. In virtù della sua rapidità, sensibilità, specificità, semplicità e potenziale di analisi di massa, il nuovo metodo di prova offre un importante contributo alla protezione dal contagio degli allevamenti suini. Anzi, potrebbe costituire proprio l'elemento necessario per debellare totalmente la malattia dagli allevamenti di suini in Europa. Gli sviluppatori hanno brevettato la tecnologia e sono alla ricerca di collaborazione per un avanzamento delle ricerche o un sostegno allo sviluppo.

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