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Contenuto archiviato il 2024-06-10

Superparamagnetic composite particles with specific surface modifications for the continuous separation of heavy metal ions from water (PARAMAGSEP)

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Depurazione delle acque reflue mediante superparticelle

La presenza di metalli pesanti nell'acqua costituisce una grave minaccia per la salute umana. Un gruppo di scienziati europei ha sviluppato un nuovo tipo di particelle che permette di rimuovere gli elementi nocivi.

Le industrie dell'acciaio, del vetro, della ceramica e dell'elettricità realizzano prodotti essenziali per l'uomo, tuttavia generano anche grandi quantità di acque reflue contaminate dai metalli pesanti. La generazione elettrica costituisce senz'altro la principale fonte di contaminazione, nonché la più diffusa, ma chi potrebbe fare a meno dell'elettricità nel ventunesimo secolo? I metalli pesanti come il piombo, il mercurio e l'arsenico sono tossici per l'uomo, poiché possono danneggiare gravemente il sistema nervoso centrale. Pertanto, le acque reflue devono essere depurate di questi metalli prima di essere reintrodotte nella rete di approvvigionamento o riutilizzate per il processo di produzione. Queste industrie di alto profilo sono costantemente alla ricerca di nuovi metodi per migliorare le procedure di trattamento dei rifiuti, alla luce dell'inasprimento delle norme imposte dalle autorità di governo. Ed è proprio qui che le innovative ricerche finanziate dalla Commissione europea possono svolgere un importante ruolo. Alcuni scienziati provenienti da Regno Unito, Irlanda e Germania hanno integrato le loro competenze per far avanzare lo stato dell'arte in materia di particelle composite superparamagnetiche (SPMC). Essi, pertanto, hanno sviluppato un nuovo processo, basato sulla chimica umida, volto alla creazione di particelle SPMC di dimensioni nell'ordine dei micron e dei submicron, integrate con nanoparticelle di ossido di ferro, in grado di mantenere le loro proprietà magnetiche anche in presenza di un campo magnetico. Una volta introdotte nel circuito delle acque reflue, queste particelle SPMC attraggono i metalli pesanti in situ. Mediante complessazione, le SPMC cariche vengono quindi rimosse dal flusso principale e possono essere depurate dei metalli pesanti modificando il pH locale. Una volta separati, i metalli pesanti possono essere eliminati sotto forma di fango altamente concentrato. Alcune organizzazioni che adottano un approccio ambientale più proattivo possono addirittura tentare di recuperare i metalli attraverso una serie di tecniche conosciute. L'intero processo è stato dimostrato in un ambiente controllato. Gli scienziati sono alla ricerca di un ulteriore sostegno per la commercializzazione delle nuove SPMC, le quali possono trovare applicazione in numerosi ambiti industriali che generano acque reflue contaminate da metalli pesanti. Queste SPMC altamente avanzate offrono la possibilità di depurare i reflui ad un costo inferiore rispetto ai metodi esistenti.

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