Le alghe: benefici, segreti e pericoli
Le alghe costituiscono il principale componente del plancton (fito- e zooplancton). Negli ambienti marini, il plancton è l'ingrediente di base della catena alimentare per tutti gli organismi acquatici viventi. Le variazioni delle specie di alghe (a tutt'oggi se ne contano circa 17.000) e delle relative quantità esercitano un impatto enorme sulla biodiversità delle forme di vita acquatiche, fattore che, a sua volta, può ripercuotersi sulle economie nazionali. La comprensione delle cause di tali cambiamenti e del loro impatto, pertanto, è essenziale e deve avvenire accanto ad una valutazione delle influenze naturali e artificiali. La diminuzione della salinità è probabilmente uno dei principali fattori che determinano la variazione delle specie e del volume delle alghe. Per tale ragione, un consorzio di università europee ha intrapreso uno studio strutturato in tre fasi per valutare la diversificazione e l'adattamento di tipo evolutivo e genetico delle specie macroalgali. Nella prima fase, i ricercatori hanno raccolto un insieme di conoscenze su un'ampia gamma di gradienti salini, da utilizzare a scopo di riferimento. In seguito, hanno analizzato la crescita, la dispersione e la sopravvivenza delle alghe negli ecosistemi marini per determinare la loro tendenza filogenica. L'ultima fase è stata dedicata all'analisi della varianza genetica delle macroalghe presenti in un'unica regione. Gli obiettivi di tali studi sono stati ritenuti importanti per determinare gli effetti/cambiamenti a lungo termine che interessano gli ecosistemi algali. Pur ottenendo risultati sorprendenti in merito ai diversi tipi di alghe studiati, soprattutto per quanto riguarda i loro criteri di migrazione e dispersione, i ricercatori sono giunti alla conclusione che occorrono ulteriori studi. Dalle ricerche è emerso che il contenuto salino e le barriere di dispersione sono fattori importanti, sebbene la loro influenza sia stata osservata soprattutto su determinate specie. Ulteriori risultati hanno indicato che i tetrasporofiti, per esempio, mostrano variazioni fra le varie regioni, mentre le differenze fra i parasporofiti non sono apparse così pronunciate. I ricercatori hanno formulato anche altre conclusioni, una delle quali indica che le risposte delle alghe alla salinità e ad altri fattori possono risultare simili anche fra regioni diverse, in assenza di apparenti cause comuni. Per comprendere meglio i dati biogeografici, occorre condurre ulteriori indagini sulla crescita e la morfologia delle alghe.