Dosimetria retrospettiva
Le radiazioni ionizzanti riguardano ogni tipo di vita sulla Terra. Esse sono presenti tutto intorno a noi. Possono essere naturali, come i raggi provenienti dallo spazio esterno, o artificiali, come quelle prodotte dalle centrali nucleari. Per limitare l'esposizione degli uomini alle radiazioni, sono stati stabiliti dei livelli d'esposizione in modo da limitarne le dosi. Tuttavia occorre poter monitorare gli effetti delle irradiazioni all'interno dei reattori nucleari. L'esposizione alle radiazioni del materiale del reattore era stata misurata con la dosimetria retrospettiva. La dosimetria si misura in fluenza, che è l'unità di dose d'esposizione definita come il numero di particelle o la quantità d'energia per area unitaria. Essa è stata investigata nel materiale del reattore, principalmente il suo contenitore. Il processo ha comportato l'estrazione e il conteggio del niobio, Nb, presente nel materiale del reattore. Il niobio è irradiato all'interno del reattore, convertito in stato eccitato e quindi emette raggi X che possono essere misurati. Si tratta di un lavoro difficile perché la quantità significativa di cobalto presente rende il conteggio difficile. Il problema è stato affrontato prelevando scheggette o scaglie dal materiale del reattore e separando chimicamente il niobio allo scopo di misurarne l'attività. Sono state esaminate varie procedure di separazione chimica e, dopo la separazione, sono state prese in considerazione come mezzi di misurazione dell'attività del niobio la spettroscopia di massa al plasma ad accoppiamento e l'analisi dell'attivazione dei neutroni. Sono state anche studiate la quantificazione delle emissioni debolissime, il conteggio dei campioni acquosi di niobio e l'uso del conteggio per scintillamento del liquido. La procedura di estrazione e misurazione può essere usata nella maggior parte dei laboratori radiochimici e non dipende dal tipo d'acciaio usato. Sono necessarie ulteriori ricerche e sostegno allo sviluppo.
