Semplificare gli studi su animali per la valutazione del rischio
Gli estrogeni naturali e quelli fabbricati dall'uomo, che ne mimano il comportamento, sono considerati pericolosi per gli organismi acquatici ad essi esposti, in quanto possono indurre disfunzioni nella riproduzione. Fino ad ora la ricerca si era concentrata sull'esposizione ai singoli estrogeni, mentre in realtà l'esposizione avviene a una miscela di agenti. Pertanto bisognava approfondire le vie con cui gli estrogeni chimici agiscono in forma di miscele e la maniera additiva in cui si combinano, e i loro effetti sulla florofauna acquatica (addizione per concentrazione). Il progetto ACE si è concentrato sull'analisi degli effetti combinati di miscele di estrogeni artificiali sulla vita acquatica. Uno dei risultati chiave del progetto ha implicato le concordanze tra effetti di miscele di estrogeni in assay subcellulari, basati su cellule e pesci. Usando una varietà di assay estrogenici per sostanze sia singole che in miscela, queste sono state comparate e analizzate. Si è visto che per cinque sostanze chimiche (E2, EE2, BPA, OP e NP) gli assay in vitro per sostanze singole potevano predire le risposte in vitro. Anche se sono state trovate alcune anomalie, queste sono state considerate sia non significative nel quadro normativo, sia prevedibili. Per gli effetti delle miscele, gli assay analizzati hanno verificato la teoria dell'addizione per concentrazione, per cui i componenti di sostanze estrogeniche, quando sono combinati, contribuiscono all'attività totale della miscela. Questo dimostra che gli effetti additivi sono rispecchiati a livelli differenti della complessità biologica, mostrando che i dati estrapolati in vitro hanno un potenziale maggiore di indicare gli effetti in vivo. Pertanto i futuri studi di valutazione del rischio potrebbero diventare meno lunghi e costosi, perché potrebbero essere evitati gli assay in vivo nelle analisi degli effetti di miscele.