Ruoli delle specie reattive iodio e azoto
I composti alogeni reattivi hanno ruoli importanti nei processi fotochimici dell'aria nello strato limite marino. In particolare queste specie possono distruggere cataliticamente l'ozono troposferico, influire sul potenziale d'ossidazione e forse anche sulla formazione di particelle. Per cui comprendere il ruolo delle specie chimiche in traccia nella chimica dell'atmosfera è decisivo per stabilirne gli effetti sul forcing climatico attraverso le loro proprietà radiative e la capacità della troposfera di eliminare da sé gli inquinanti nocivi. Nell'ambito del progetto THALOZ, sono state coordinate osservazioni complete e sperimentazioni numeriche allo scopo di rivelare l'importanza e le relazioni interne dei processi su piccola scala che regolano la chimica dell'atmosfera limitrofa alla superficie del mare. Le reazioni chimiche che implicano radicali alogeni possono essere innescate da vari meccanismi, tra cui il rilascio di alogenuri dal sale marino, come gli aerosol. Per aiutare a calcolare il prevedibile rilascio di atomi di cloro nell'atmosfera limitrofa alla superficie del mare è stato usato un modello di chimica atmosferica esistente. Il modello è stato ampliato per includere le reazioni chimiche eterogenee che si verificano con le particelle di sale marino note come aerosol e derivanti da due meccanismi d'attivazione mediati da iodio e azoto. Attraverso ampie simulazioni numeriche, è stato mostrato che l'assorbimento dei radicali sia dell'acido ipoiodoso (HOI) che dei nitrati (N2O5) può liberare atomi di cloro dall'aerosol d'acqua di mare, ad un tasso significativo. È stato previsto un caratteristico impulso alla produzione di atomi di cloro dopo il sorgere del sole, che induce una produzione continua di varie migliaia di molecole per centimetro cubo durante il giorno. Le grandezze delle concentrazioni di atomi di cloro nel contesto di questi processi potranno fornire una base diagnostica alternativa per futuri esperimenti sul terreno. Maggiori dettagli possono essere trovati nella relativa pubblicazione dei risultati nel Journal of Geophysical Reseach.