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Contenuto archiviato il 2024-05-21

Giant hogweed (heracleum mantegazzianum) a pernicious invasive weed: developing a sustainable strategy for alien invasive plant management in europe

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Ricerca di nemici per il controllo biologico efficace del panace di Mantegazzi

I ricercatori hanno intensamente cercato nuovi mezzi per arrestare la diffusione e prevenire le future colonizzazioni del panace di Mantegazzi (Heracleum mantegazzianum), ritenuto una grave minaccia per la biodiversità europea.

Il panace di Mantegazzi è stato introdotto in Europa nel XIX secolo, e da allora la sua diffusione è gradualmente passata da lenta a invasiva. Soprattutto negli ultimi 30-60 anni, è stato notato un tasso di crescita esponenziale nella sua propagazione, e si prevede che continuerà nei prossimi decenni. A causa della sua natura soppressiva che finisce per provocare l'arretramento o l'eradicazione delle specie erbacee indigene, questa pianta è una potenziale minaccia per la biodiversità biologica delle aree che colonizza. Inoltre le estese e dense stazioni di panace di Mantegazzi possono creare un alto rischio di erosione delle pendenze e dei banchi dei fiumi perché, per sostenerne la stabilità, non rimangono più erbe protettive o altre specie. Per ovviarvi, il progetto GIANT_ALIEN si è concentrato sullo sviluppo di una efficace strategia di controllo da applicare in Europa per ridurre la probabilità che la specie continui a diffondersi. In linea con le politiche europee di riduzione dell'uso di erbicidi chimici, i ricercatori hanno preso in considerazione le pratiche di controllo biologico in strategie di controllo sostenibili. Più specificamente, sono state raccolte informazioni sull'impatto dei nemici naturali sulla biologia di popolazione di H mantegazzianum nella sua gamma nativa. Si cercavano due tipi di erbivori, ossia dei divoratori esterni e degli insetti endofagi. Si è scoperto che le piante adulte di panace di Mantegazzi sono abbastanza resistenti agli erbivori grazie a vari meccanismi di difesa. Tra questi vi sono le difese chimiche (furocumarin), le difese meccaniche (tricomi), e le formiche, che ne sono fortemente attratte su una base di reciprocità. È stato mostrato che questi meccanismi di difesa sarebbero difficili da vincere, ed è stato impossibile individuare un candidato promettente per un programma di controllo biologico. Tuttavia queste informazioni forniscono un migliore approfondimento dei nemici naturali della pianta, e sono state individuate due nuove specie, una falena depressaria e una mosca agromyzidae, le cui descrizioni sono in pubblicazione.

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