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Contenuto archiviato il 2024-05-27
Trophic signaling by gdnf family ligands and their receptors in neuronal development and repair (GDNF)

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In prima linea nei nuovi dispositivi di neuroprotezione

È stato progettato un nuovo dispositivo cellulare incapsulato impiantabile per sfruttare le possibilità dei fattori neurotrofici come agenti terapeutici nel trattamento delle malattie neurodegenerative. Il ricorso a modelli animali ha permesso di illustrare una possibilità meccanica di neuroprotezione.

Alcuni tipi di neuroni simpatici e sensoriali sono regolati da fattori neurotrofici secreti dalle cellule gliali. I fattori sono implicati nella sopravvivenza e lo sviluppo dei neuroni e svolgono un ruolo fondamentale nei sistemi nervosi centrale e periferico (CNS). La degenerazione dei neuroni dopaminergici è stata associata alle malattie del CNS. Gli sforzi di ricerca si sono quindi diretti sulla dissezione della trasmissione trofica del segnale da parte dei fattori neurotrofici e i loro recettori nello sviluppo e la riparazione neurale. Nell'ambito della rete GDNF, i ricercatori hanno cercato di sfruttare le proprietà del GDNF (glial cell line-derived neurotrophic factor). Il GDNF appartiene alla famiglia dei leganti GDNF, della quale fanno anche parte neurturin, persephin e artemin. Tutti i membri hanno in comune l'omologia strutturale e servono da fattori trofici che attivano il recettore di membrana RET ad attività chinasi, un importante componente per la sopravvivenza dei neuroni. L'attivazione del recettore di membrana RET ad attività chinasi avviene dopo il legame del complesso preformato di leganti GDNF con i loro specifici corecettori aggregati alle cellule (recettore della famiglia GDNF). I ricercatori sono riusciti con successo a generare nuovi ceppi di cellule per la secrezione GDNF da sfruttare in un sistema cellulare incapsulato per l'impianto nel CNS. Inizialmente sono stati stabiliti cloni stabili da cellule ARPE-19 (cellule epiteliali immortali di pigmento retinico). Lo screening di circa 200 cloni per una accresciuta secrezione GDNF ha portato alla selezione di sei cloni da valutare ulteriormente. Di essi sono state valutate con buoni risultati la potenza di secrezioni e la stabilità. La bioattività di GDNF è stata verificata con un saggio su base cellulare. In seguito per l'incapsulamento di cloni è stato usato un dispositivo standard per l'impianto sperimentale nel cervello di ratti, che ha dato soddisfacenti livelli di rilascio di GDNF. L'innovativo lavoro dei partner di GDNF si basa sull'uso di cellule umane, eliminando la zoonosi e l'eccessiva secrezione di GDNF, un fattore decisivo per una terapia coronata da successo. L'applicazione di dispositivi come questo, fatti su misura, aprirà nuove strade per la neuroprotezione e il trattamento delle malattie neurodegenerative.

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