Componenti di energia solare che si possono riscaldare
Il CIEMAT (Centro de investigaciones energéticas medioambientales y tecnológicas) ha coordinato un progetto di vari milioni di euro per rendere l'energia solare meno costosa. Il progetto INDITEP si è concentrato sull'impiego della tecnologia DSG (Direct Steam Generation) nei collettori solari parabolici. Il processo DSG rende più efficiente la conversione dell'energia solare in elettricità, ma per farlo innalza la temperatura del vapore prodotto. Il CIEMAT ha raccolto la sfida di produrre nuove componenti capaci di sopportare l'intenso calore. Il laboratorio Sol-Gel della CIEMAT ha creato un nuovo rivestimento per i tubi in acciaio inossidabile che trasportano l'acqua riscaldata dal collettore. La tecnica sol-gel permette di applicare a bassa temperatura rivestimenti estremamente sottili di ossidi metallici. Il CIEMAT ha così potuto stendere un sottilissimo strato di platino, sfruttandone le eccellenti caratteristiche senza accrescere in modo significativo i costi di produzione. Ha anche sfruttato la propria esperienza di ossidi, composti di parti ceramiche e metalliche, per depositare strati supplementari sui tubi di acciaio inossidabile. Per impedire il degrado termico, la diffusione del platino, la radianza termica e la riflessione superficiale, migliorando al tempo stesso il coefficiente di assorbimento solare, sono stati usati nichel-tungsteno, silice e altri materiali. Il risultato degli sforzi del CIEMAT è un tubo di acciaio inossidabile con un coefficiente di assorbimento solare (AM1.5) di 0,95 e una radianza termica di 0,15 a 500°C. Cosa importante, dopo aver sottoposto il prototipo a temperature di 500°C in un forno da laboratorio per sei mesi non è stata rilevata alcuna riduzione di questi valori. Il CIEMAT è interessato a collaborare con partner per trasformare il prototipo in prodotto commerciale.