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Biodiversity, impact and control of microsporidia in bumble bee (bombus spp.) pollinators

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Studio della malattia dei bombi

La salute delle colonie commerciali di bombi utilizzati per impollinare le colture in serra è in pericolo a causa di infezioni parassitarie trasmissibili. Per combattere contro questa minaccia, uno studio europeo ha analizzato il genoma di un parassita fungino.

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I bombi (Bombus spp) sono impollinatori molto efficaci sia negli ecosistemi naturali che in quelli commerciali. La loro alimentazione promuove in modo indiretto la variazione genetica e la biodiversità. Inoltre, l'impollinazione entomofila è essenziale per la produzione di semi da specie che si basano sui meccanismi di ibridazione. Tuttavia, ci sono prove di una costante riduzione del numero di esemplari (con la possibile estinzione) di alcune specie di bombi, che è fonte di preoccupazione per gli ecologi e gli ambientalisti. L'allevamento dei bombi è diventato un successo commerciale grazie all'efficacia delle impollinazioni realizzate da questi insetti nelle colture in serra. Però, lo sviluppo di colonie di centinaia di migliaia di bombi ha un prezzo dal punto di vista ecologico, come ad esempio la malattia parassitaria Nosema bombi: si tratta di una malattia fungina che produce spore soprattutto nel sistema escretivo e nervoso dell'insetto. Oltre agli effetti fisici che includono diarrea e addome gonfio, la regina non può accoppiarsi e la vitalità degli insetti infettati cala. Le colonie di bombi vengono allevate in tutto il mondo e trasportate da un paese all'altro e da un continente all'altro. Per evitare l'introduzione di specie di parassiti non endemiche, bisogna analizzare il corredo genetico dell'invasore. Gli interessi commerciali e il futuro della popolazione europea di bombi in generale hanno portato al progetto europeo POLLINATOR che ha studiato il Nosema bombi. Gli scienziati della Queen's University di Belfast hanno studiato in modo specifico il genoma del parassita per cercare delle variazioni specifiche in base all'ospite e dei possibili marcatori genetici. Gli scienziati hanno creato un archivio genomico per trovare le regioni di DNA che potrebbero essere studiate in quanto adatte come marcatori genetici e filogeografici. Si sono ottenuti risultati illuminanti quando sono state isolate le sequenze genetiche da due sole spore del fungo trovato all'interno di un bombo. L'amplificazione, la clonazione e il sequenziamento hanno rivelato l'esistenza di copie multiple di RNA ribosomale in grado di dare sequenze di DNA diverse o non omologhe. Le implicazioni da ciò derivanti sono che l'evoluzione concertata non ha prodotto sequenze genetiche identiche all'interno di una spora. L'introduzione di parassiti non indigeni di solito porta il caos negli ecosistemi consolidati. Grazie a questi risultati potremmo essere un passo avanti rispetto all'evoluzione genetica del fungo e più capaci di controllare il parassita nelle popolazioni commerciali di bombi.

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