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Carbonate chemistry, carbon cycle and climate change (a multidisciplinary view)

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Ciclo globale del carbonio e cambiamenti climatici

I ricercatori hanno ricostruito la chimica carbonatica oceanica dell'ultimo massimo glaciale (LGM) per comprendere meglio il ciclo globale del carbonio da quel periodo. Ciò darà a scienziati e responsabili politici un quadro più definito del clima attuale e dei potenziali cambiamenti futuri.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

LGM indica il periodo di massima estensione della crosta di ghiaccio durante l'ultima glaciazione, circa 20.000 anni fa. Il progetto 6C ha sviluppato nuovi strumenti per ricostruire i parametri ambientali da quel periodo. Ha anche combinato i dati analitici dell'archivio dei sedimenti con modelli numerici. Ciò ha consentito all'equipe di ricerca di identificare i meccanismi che controllavano il funzionamento del ciclo di carbonio oceanico. Ha consentito loro anche di identificare le masse d'acqua come sink o fonti di biossido di carbonio atmosferico (CO2). Ciò ha consentito di avere maggiori informazioni sul ruolo e sull'impatto del ciclo del carbonio sui cambiamenti del clima. La conoscenza sulla natura e sull'estensione delle fluttuazioni passate ha consentito agli scienziati di valutare la stabilità del clima moderno e di prevedere eventuali variazioni future. Il secondo obiettivo del progetto era studiare i sedimenti del Mare Arabico settentrionale. Lo scopo era dimostrare che il livello di perdita di CO2 da quest'area è aumentato molto circa 18 mila anni fa. Questo a sua volta potrebbe essere stato un fattore dell'aumento dei livelli di CO2 atmosferico all'inizio dell'ultima glaciazione. Gli scienziati ritengono che gli oceani fossero fondamentali nella regolazione dei cambiamenti glaciali-interglaciali nel CO2 atmosferico. Tuttavia, vi è incertezza sui cambiamenti passati per quanto riguarda il luogo e il livello delle fonti e dei sink oceanici di CO2. La ricostruzione effettuata dal progetto 6C ha indicato che il Mare Arabico settentrionale è una fonte di CO2 nell'atmosfera da 30 mila anni. I dati forniti da 6C consentono ai responsabili politici di comprendere meglio il sistema climatico naturale quando stabiliscono accordi per limitare i gas serra. Ha contribuito a creare scenari più realistici sull'impatto dei cambiamenti climatici. Sono necessari per sviluppare sforzi di attenuazione nell'UE, sottolineando la necessità di ridurre in futuro le emissioni di CO2.

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