I nanomateriali possono ingannare il sistema immunitario?
Il progetto Nanommune (Comprehensive assessment of hazardous effects of engineered nanomaterials on the immune system) sta valutando il potenziale dei nanomateriali ingegnerizzati (NI) di influire negativamente sul sistema immunitario umano. Il progetto, della durata di 3 anni, riunisce 10 istituti partner nell'UE e negli Stati Uniti per studiare approvvigionamento, sintesi e caratterizzazione fisicochimica dettagliata di diverse categorie di NI. Il sistema immunitario è progettato per rispondere alle minacce sotto forma di patogeni o agenti esterni. Partendo da ciò, Nanommune sta lavorando per dimostrare che il riconoscimento o il non riconoscimento dei NI da parte delle cellule responsabili delle difese immunitarie è un fattore determinante per la loro distribuzione e per gli effetti nocivi. Viene usato un approccio multidisciplinare per monitorare questi potenziali pericoli e per determinare i profili nanotossici dei NI. L'obiettivo finale è creare una base di sistemi di lettura per prevedere il potenziale tossico dei NI. Finora è stato costituito l'ufficio gestionale ed è stato lanciato il sito web del progetto. Sono stati organizzati anche incontri introduttivi e di consorzio. Sono stati pubblicati diversi articoli, inclusa un'analisi nell'Annual Review of Pharmacology and Toxicology. Nei primi 18 mesi e dopo aver determinato diverse procedure operative standard (SOP), le attività si sono concentrate sulla sintesi dei materiali, sulla caratterizzazione e sulle valutazioni in vitro dei NI. Finora i ricercatori hanno studiato i nanomateriali di 15 sistemi e hanno consentito agli istituti partner di fare buoni progressi per potenziare le conoscenze su come i macrofagi possono essere consapevoli dei nanomateriali o possono riconoscerli. I macrofagi fungono da sensori che rilevano una minaccia e avviano una risposta immunitaria rilevante, come un'infiammazione o l'eliminazione. I risultati di una serie di studi sono promettenti per una reale degradazione dei nanotubi di carbonio nell'ambiente biologico. Gli scienziati hanno inoltre dimostrato che i nanotubi sono riconoscibili dai macrofaci. Altri studi hanno fatto progressi in riferimento allo sviluppo di materiali per la somministrazione di farmaci e di altre applicazioni biomediche. L'obiettivo del progetto Nanommune di spiegare gli effetti nocivi dei NI sul sistema immunitario forniranno una valutazione affidabile e valida dei rischi sulla salute umana rappresentati da questi materiali. I risultati andranno a vantaggio della sanità pubblica, dei ricercatori e dell'industria.