Migliorare gli approcci della terapia genica ex vivo
La terapia genica rappresenta una tecnologia emergente per il trattamento di molte malattie genetiche ereditarie, attraverso la sostituzione del gene "difettoso" nel tessuto bersaglio. Il gene può essere trasferito localmente oppure tramite trapianto di cellule corrette (terapia genica ex vivo). Nonostante le ampie ricerche sullo sviluppo dei sistemi di vettori virali e non virali, diversi effetti collaterali (tra cui tossicità e immunogenicità) hanno rappresentato un ostacolo all'efficacia della terapia genica. Il progetto Polexgene ("Biocompatible non-viral polymeric gene delivery systems for the ex vivo treatment of ocular and cardiovascular diseases with high unmet medical need") finanziato dall'UE perseguiva l'obiettivo di sviluppare un approccio non virale per patologie oculari e cardiovascolari. I partner di progetto hanno utilizzato composti polimerici con carica positiva per formare un composto complesso con il DNA caricato negativamente e consentirne l'assorbimento cellulare. Per migliorare l'interazione complessa del DNA con la cellula, hanno inserito peptidi interagenti con cellule (CIP), con una recente tecnologia nel campo del trasferimento genico. Le proteine CIP sono capaci di traslocazione attraverso la membrana cellulare, trasportando con sé il DNA connesso fino all'interno della cellula. Il consorzio si è avvalso di varie tecniche, tra cui un nuovo chip a impedenza, per ottimizzare la formazione di poliplessi DNA e l'efficacia dell'assorbimento cellulare. Si è proceduto a eseguire la caratterizzazione chimica dettagliata dei poliplessi DNA, l'analisi delle interazioni poliplesso-cellula e la successiva valutazione biologica dell'efficienza del trasferimento del gene in una varietà di tipi di cellula. I risultati degli studi hanno dimostrato che alcuni nuovi polimeri possono trasferire il DNA in modo più efficiente e meno tossico rispetto a composti utilizzati precedentemente. Nel complesso, il progetto Polexgene ha utilizzato le proteine CIP per ottimizzare e sviluppare un nuovo approccio di trasferimento genico non virale. Anche se l'efficacia in vivo di tale approccio sarà determinata da una valutazione pre-clinica, le conclusioni di questo studio hanno indicato che il trasferimento genico non virale con proteine CIP resta molto promettente quale alternativa più sicura ai metodi attuali. Le ricerche senza sosta nel campo in oggetto contribuiranno a migliorare al tecnologia inerente alla terapia genica e la sua ampia applicazione.